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Bande di ragazzini ladri sfruttati dai genitori a Roma, 64 indagati

Bande di ragazzini ladri, 64 indagati

Bande di ragazzini ladri sfruttati dai genitori, 64 indagati nell'operazione "Lost Children" coordinata dalla Procura minorile di Roma

Bande di ragazzini ladri sfruttati dai genitori, 64 indagati a Roma. Con l’operazione “Lost Children” i carabinieri di Roma Centro hanno decapitato un sodalizio criminale vero e proprio. La relativa indagine era stata avviata nel 2017 e coordinata dalla procura di Roma. A suffragio della magistratura ordinaria era intervenuta in fascicolo anche quella minorile. E il motivo è semplice: la più parte dei soggetti attenzionati era sotto i 14 anni, quindi non imputabile, mentre precise responsabilità penali sono emerse a carico dei genitori, che quasi sempre dirigevano le attività criminali del figli. Figli che mettevano a segno furti, in particolare di portafogli, nelle boutique del centro o a bordo della metropolitana di Roma.

Bande di ragazzini ladri, un gruppo criminale

Con genitori e parenti a fare da basisti e coordinatori, il gioco era fatto; alla sveltezza degli attori dei reati si coniugava l’impunibilità anagrafica degli stessi, come accaduto con altri reati. Un gruppo criminale che, hanno appurato le indagini, era composto da famiglie rom tutte imparentate fra loro e residenti sul litorale romano. In particolare le ‘centrali di comando’ erano concentrate a Lavinio, frazione di Anzio. E i numeri del blitz sono spaventosi: sessantaquattro indagati, 29 arresti, 54 ragazzini tra gli 11 e i 17 anni fermati.

False generalità e reati associativi

Molti erano riaffidati ai genitori perché non imputabili. Purtroppo le cronache sono piene di casi in cui i minori delinquono per scarsa attenzione o per volontà precisa di chi ne ha tutela. In più sei minorenni sono stati denunciati per falsa attestazione dell’identità personale. Vari i titoli di gravame penale di cui dovranno rispondere gli indagati, ma sono quasi tutti sotto cappello associativo ai sensi dell’articolo 416 del Codice penale.

Le accuse, i ruoli e le gerarchie

Le accuse sono per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, ricettazione, utilizzo fraudolento di carte di pagamento. Decisivi intercettazioni telefoniche e i pedinamenti, soprattutto negli spot del centro storico dove le bande operavano. E l’organizzazione aveva vincolo associativo e gerarchie decisorie. C’erano “le braccia”, poi i reclutatori, chi riscuoteva il denaro, i ricettatori e chi spartiva i proventi. Varie le misure di cautela adottate, a seconda delle posizioni presunte: dagli arresti in carcere per i maggiorenni fino a domiciliari, obbligo di dimora e di presentazione presso gli uffici della polizia giudiziaria.