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Covid, Viola: "Scuole chiuse e un mese e mezzo di sacrifici"

Antonella Viola

Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia generale all'Università di Padova, ha espresso il suo parere.

Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia generale all’Università di Padova, in un’intervista al Corriere della Sera, ha espresso il suo parere sull’emergenza Covid e sulla situazione delle scuole. L’esperta è convinta che vadano chiuse e che si debba fare ancora qualche sacrificio.

Viola sul Covid

Siamo in un momento molto difficile, perché il virus è cambiato ed è più trasmissibile, con le varianti così diffuse su gran parte del territorio, dobbiamo stare più attenti. Un aumento dei contagi è inevitabile, ma abbiamo imparato a gestirlo” ha spiegato Antonella Viola, che è convinta sia necessario continuare a seguire le regole a seconda del colore delle zone e che sia giusto chiudere tutto durante i weekend, lasciando solo la possibilità di passeggiare. “Durante la settimana vediamo sempre le stesse persone, ma nel tempo libero si mescolano ambiti normalmente distanti. L’ideale sarebbe chiudere anche le scuole. Evitare le visite a parenti e amici aiuterebbe perché è necessario ridurre le interazioni sociali” ha spiegato l’immunologa. Antonella Viola ha spiegato che la scuola è un luogo a rischio perché è impossibile tenere i bambini distanti con la mascherina ben indossata, tenendo anche conto che le classi sono troppo numerose.

L’esperta ha sottolineato che la nuova variante è molto contagiosa e questo è un motivo per chiudere le scuole e tornare in smart working, nonostante nei luoghi di lavoro ci sia distanziamento e rispetto delle regole. “Se non possiamo permetterci un lockdown come quello dell’anno scorso, queste misure dovrebbero comunque essere sufficienti” ha aggiunto. “Se il monitoraggio è puntuale e i dati raccolti affidabili la divisione a colori ha senso. Da immunologa, dovrei dire che è necessario chiudere tutto per due mesi e aspettare l’estate. Se l’obiettivo è azzerare il contagio, è così. Se è quello di mantenere l’equilibrio, funzionerà quel che stiamo facendo” ha spiegato Antonella Viola. L’esperta ha spiegato che il passaggio automatico in zona rossa è necessario, ma lei avrebbe impostato un meccanismo su micro aree, in quanto possono esserci situazioni molto diverse all’interno di una Regione. “Capisco la frustrazione dei cittadini. Posso solo dire che è l’ultimo sforzo: bisogna tenere duro ancora un mese e mezzo e poi, tra i vaccini e l’estate, l’avremo scampata. Solo ad aprile-maggio, forse, avremo le dosi per poter cominciare la vaccinazione di massa. Intanto adotterei l’uso obbligo di mascherine FFP2 nei luoghi chiusi” ha concluso l’immunologa.