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Variante inglese: 21enne resta in terapia intensiva per una settimana

Terapia intensiva

In aumento i giovani ricoverati causa Covid: a Padova, 21enne con variante inglese in terapia intensiva per una settimana.

Colpito dalla variante inglese del Covid-19, un giovane 21enne padovano è rimasto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cittadella per una settimana.

Variante inglese: giovane in terapia intensiva

Si tratta di un ragazzo di 21 anni residente nel comune di San Martino di Lupari che, il 26 febbraio scorso, era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva all’ospedale di Cittadella, a Padova, in seguito a complicanze dovute al Covid. Secondo quanto scritto da Il Gazzettino, il giovane, che non presentava patologie pregresse, ha avuto bisogno del macchinario per l’ossigeno per poter respirare per una settimana intera.

Le sue condizioni sono peggiorate dopo aver contratto la variante inglese del virus, ma per fortuna ora si trova nel reparto di Pneumologia speranzoso di essere trasferito a breve in Medicina per poi poter finalmente tornare a casa.

La variante inglese sui giovani

L’aumento del numero dei ricoveri tra i giovani è ormai evidente e tanti sono gli episodi simili che si stanno verificando nelle ultime settimane. Bologna: al Sant’Orsola sono ricoverati un 14enne di Modena, e una bimba di 11 anni. Lo stesso a Firenze, dove una 14enne è stata per qualche giorno nel reparto di rianimazione del Meyer, ma fortunatamente le sue condizioni sono migliorate. Ancora, un 19enne intubato nel reparto di Rianimazione della Poliambulanza a Brescia, una delle province italiane al momento più colpite dal Covid.

Il professor Massimo Andreoni, il direttore scientifico della SIMIT, la Società italiana malattie infettive, durante un intervento alla trasmissione Agorà, ha spiegato: “Sono colpiti di più i giovani, si ricoverano molto di più i giovani e hanno anche manifestazioni gravi. Questo deve essere monitorizzato. I giovani normalmente non arrivavano in ospedale, ora cominciano ad arrivare e questo è un campanello d’allarme”.