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Piemonte, si spacciano per operatori di una Rsa: 18 vaccinati senza diritto

Piemonte

In Piemonte, 18 soggetti estranei a una Rsa sono stati vaccinati senza averne diritto, fingendosi operatori sociosanitari impiegati presso la struttura.

In Piemonte, diciotto persone risultano attualmente sotto inchiesta per aver beneficiato del vaccino contro il coronavirus senza averne realmente diritto.

Piemonte, vaccinati senza diritto fingendosi operatori della Rsa

La vicenda piemontese è emersa nell’ambito di un’operazione investigativa nata per seguire l’evoluzione della filiera di distribuzione dei vaccini anti-Covid sul territorio regionale. Le ispezioni e i controlli sono stati disposti dal ComandoCarabinieri per la Tutela della Salute e hanno portato all’individuazione e alla denuncia di 18 individui segnalati dai Nas di Torino.

I soggetti individuati dai Nas di Torino, sotto accusa per essersi fatti vaccinare pur non avendone diritto, si sono spacciati per operatori sociosanitari, afferenti a una casa di riposo del posto e avvalendosi della piena complicità dei dirigenti della Rsa.

Al momento, i carabinieri hanno provveduto a segnalare all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria il comportamento esibito dai responsabili della struttura assistenziale, facendo particolare attenzione al direttore della Rsa, al direttore sanitario e al presidente dell’associazione. I responsabili della casa di riposo, infatti, sono colpevoli di aver permesso e favoritol’illecito, destinando dosi di vaccino anti-Covid non solo agli ospiti e al personale sociosanitario regolarmente impiegato nella Rsa ma anche a persone che non fanno parte della struttura assistenziale.

Giustificazioni e identità dei soggetti denunciati

Alcuni dei soggetti che hanno ricevuto il farmaco in modo illegittimo hanno tentato di giustificare la propria condotta asserendo di essere iscritti a un’associazione di volontariato facente capo alla struttura adibita alla cura degli anziani e situata all’interno dell’edificio stesso. Per questo motivo, tali soggetti si sono detti convinti di poter rientrare tra gli aventi diritto, precedentemente e opportunamente indicati tramite direttive regionali diffuse in merito alla campagna vaccinale.

Altri individui segnalati dalle autorità per essersi sottoposti al vaccino senza averne diritto, invece, sono stati identificati come parenti e amici di alcuni dirigenti della Rsa o, anche, come ex-dirigenti della casa di riposto attualmente in pensione.