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Desirée Mariottini, imputati in isolamento Covid: sentenza slitta

Desirée Mariottini

La sentenza del processo per l'omicidio di Desirée Mariottini slitta ad aprile perché tre imputati sono in isolamento per Covid.

La sentenza del processo per l’omicidio di Desirée Mariottini, ragazza di 16 anni di Cisterna Latina, morta il 19 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo a Roma, slitta ad aprile. Il motivo è che tre imputati sono in isolamento a causa del Covid.

Slitta sentenza Desirée Mariottini

Alinno Chima, Mamadou Gara e Yussef Salia si trovano nel carcere romano di Regina Coeli, ma non possono essere presenti al processo in quanto hanno avuto dei contatti con persone positive al Covid-19 e in questo momento si trovano in isolamento fiduciario. L’unico presente in aula è Brian Minthe, altro imputato per l’omicidio di Desirée Mariottini. Nei loro confronti la Procura di Roma aveva chiesto quattro ergastoli per accuse che vanno dall’omicidio volontario, alla violenza sessuale aggravata, fino alla cessione di droga a minori. La terza Corte di Assise di Roma ha dovuto rinviare il processo, che verrà effettuato il prossimo 14 aprile.

Desirée Mariottini era una ragazzina di 16 anni di Cisterna di Latina. La giovane è stata trovata morta la mattina del 19 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Desirée era stata accompagnata da qualcuno in quel palazzo, dove è stata violentata e uccisa. È morta per un’insufficienza cardiocircolatoria causata da un mix letale di droghe, dopo essere stata stuprata su un materasso posizionato per terra dai quattro accusati. Questa è la ricostruzione dei pm. Secondo gli inquirenti la 16enne sarebbe stata violentata “mediante la costrizione di braccia e gambe“.