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Ornella Pinto, parla la sorella: "Ergastolo per l'assassino"

Ornella Pinto

Ornella Pinto è stata uccisa a coltellate dall'ex compagno. La sorella chiede a gran voce giustizia e l'ergastolo per l'assassino.

Ornella Pinto è stata uccisa a soli 39 anni con dodici coltellate tra schiena e petto dall’ex compagno, reo confesso. La famiglia della donna non si sarebbe mai immaginata di essere colpita da una simile tragedia. La sorella Valeria ha rilasciato un’intervista a Repubblica, chiedendo giustizia.

La sorella di Ornella Pinto

È stata colpita alle spalle da un carnefice, un macellaio che, ai nostri occhi, sembrava uno normale” ha dichiarato Valeria Pinto, sorella di Ornella, nella sua intervista per la Repubblica. La famiglia è distrutta dal dolore e in grande apprensione per il figlio di Ornella, di soli 4 anni, che dormiva tranquillo in casa mentre il suo papà uccideva la sua mamma. Pinotto Iacomino, di 43 anni, ha confessato di aver ucciso la sua ex dopo aver guidato per due ore senza meta. Al momento si trova in arresto nel carcere di Terni, dopo essersi costituito. Valeria Pinto ha raccontato che i due si erano lasciati da due mesi, ma che nessuno nella sua famiglia sospettava che l’ex compagno potesse reagire in modo così violento. La stessa Ornella non aveva mai avuto paura o sospetti. “Pensi mia sorella che donna era e che cuore: aveva già comprato il regalo della festa del papà, che il bambino avrebbe consegnato al padre” ha raccontato Valeria, che pensa si sia trattato di un omicidio premeditato, visto che il coltello e lo strofinaccio in cui era avvolto non appartenevano ad Ornella. “Siamo arrivati a questa conclusione dopo aver visto e guardato bene. Lei comprende cosa significa? Che l’autore di un massacro così deve avere un ergastolo. L’unica cosa che potrà lenire in parte il nostro dolore. Se esiste la giustizia, in questo paese. Pensare che anche noi, come famiglia, tutti, eravamo affettuosi con lui” ha aggiunto la sorella di Ornella.

Valeria Pinto chiede giustizia per sua sorella, uccisa brutalmente dall’ex compagno, nella stessa casa in cui il figlio di 4 anni stava dormendo serenamente. Secondo la donna deve essere riconosciuta anche la premeditazione, visto che l’arma del delitto non apparteneva alla casa di Ornella, ma sicuramente è stata portata dall’assassino. La sorella ha sottolineato che tutta la sua famiglia era molto affettuosa con lui e nessuno, compresa Ornella, ha mai avuto sospetti. Moltissime persone hanno voluto omaggiare Ornella, portando fiori davanti alla sua casa nel quartiere San Carlo all’Arena. C’erano anche delle scarpe rosse, simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Per la giornata di oggi è stata anche organizzata una manifestazione davanti alla panchina rossa del Cardarelli di Napoli, ospedale dove Ornella Pinto è deceduta. Una manifestazione importante per continuare a lottare contro la violenza sulle donne.