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AstraZeneca, nessuna autopsia ha trovato legame con i decessi

AstraZeneca

Le autopsie sulle vittime hanno rivelato che non è stato trovato alcun legame tra i decessi delle scorse settimane e il vaccino.

Secondo quanto emerso dalle autopsie e dagli esami sui corpi delle vittime, non ci sarebbe nessun tipo di legame tra i decessi sospetti e il vaccino AstraZeneca. L’Italia al momento è in attesa della decisione dell’Ema, prevista per giovedì 18 marzo, riguardo il futuro di questo vaccino, che al momento è stato sospeso.

Nessun legame vaccino e decessi

Le varie procure hanno disposto accertamenti su alcune morti sospette avvenute dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, ma gli esami effettuati fino ad ora non hanno trovato nessuna correlazione. Si parla della morte del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, che ha avuto un infarto 48 ore dopo aver ricevuto la dose appartenente ad un lotto che poi è stato ritirato. L’indagine era stata aperta dalla Procura di Trapani dopo un esposto presentato dalla famiglia. Anche gli esami sul corpo di Annamaria Mantile, professoressa di Napoli morta pochi giorni dopo il vaccino, non hanno evidenziato nessuna correlazione. Stessa cosa per gli esami effettuati sul corpo di Sandro Tognatti, docente di musica morto a Biella dopo 17 ore dalla somministrazione del vaccino. La sua morte sembra essere stata causata da un infarto improvviso. La moglie del professore e l’avvocato di famiglia sono in attesa della relazione sull’autopsia, disponibile tra 60 giorni. “La signora Riussi crede nella scienza e nella medicina ed è convinta che gli accertamenti chiariranno le cause del decesso del marito” ha dichiarato il legale.

Anche il decesso di Vincenzo Russo, collaboratore scolastico di 58 anni, morto in Campania pochi giorni dopo il vaccino, non sarebbe collegato alla dose di AstraZeneca ricevuta. Al momento, però, non sono chiari i motivi del decesso. I risultati dell’autopsia sul corpo del sottufficiale Stefano Paternò, morto in Sicilia, arriveranno tra 20 giorni. Tutto è iniziato in Germania, quando il Paul-Ehrlich-Institut (PEI), l’agenzia del governo tedesco che si occupa della sicurezza dei medicinali, e in seguito l’Ema hanno deciso di sospendere AstraZeneca per casi sospetti di trombosi. “Nonostante l’elevato numero di vaccinazioni con AstraZeneca (1,6 milioni in totale), sette casi di questa particolare trombosi è un numero superiore alla media. Il PEI ha evidenziato una possibile connessione tra la vaccinazione con AstraZeneca e alcuni casi di trombosi venosa cerebrale. Questa condizione è così grave (e persino fatale) che non è giustificabile continuare la vaccinazione senza ulteriori test” è stato dichiarato dal ministero tedesco.