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AstraZeneca, Crisanti sullo stop: "Decisione politica dettata dal panico"

Andrea Crisanti

La sospensione delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca è stata una decisione politica: lo ha affermato Andrea Crisanti.

Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti ritiene che la sospensione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca sia stata politica e presa senza alcuna consultazione o supporto con i tecnici: “Secondo me si è trattato di una reazione di panico da parte dei politici“.

Crisanti sulla sospensione di AstraZeneca

Intervenuto durante la trasmissione Buongiorno in onda su Sky TG24 l’esperto ha sottolineato come prima dello stop non ci sia stata consultazione col Comitato tecnico-scientifico ma dialoghi tra ministri. Quanto al verdetto dell’Ema atteso per giovedì 18 marzo, che stabilirà se sarà possibile procedere con le vaccinazioni, ha affermato che “il processo è iniziato e deve andare fino in fondo. L’Agenzia dovrà produrre un documento che convinca le persone“. Sarà poi compito della politica ricreare la fiducia nei confronti del vaccino.

Le persone, ha continuato, sono consapevoli degli eventuali effetti collaterali e va sottolineato come non ci sia per il momento nessuna connessione fra i decessi e la vaccinazione. Secondo Crisanti per il futuro bisogna stabilire delle soglie dopo le quali parte il processo di rivalutazione. Ed è altrettanto necessario che in Europa tutti quanti si mettano d’accordo “per non creare questo caos“.

L’esperto ha anche commentato la richiesta dei medici di ottenere uno scudo penale. Si è in particolare dichiarato stupito del fatto che ci possa essere un livello di responsabilità degli operatori. “La vaccinazione è una misura di sanità pubblica, quindi una decisione politica in capo al ministro“, ha evidenziato. Essendo i medici degli esecutori, a sua detta non ci sarebbe bisogno dello scudo.