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Pandolfi: "90% dei contagi in famiglia perché non si seguono consigli"

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Quasi tutti i contagi avvengono in famiglia perché non si seguono le regole: è l'allarme lanciato da Paolo Pandolfi.

Il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna Paolo Pandolfi ha affermato che il 90% dei contagi avvengono in famiglia perché non si seguono i consigli. Se infatti nel 2020 i focolai familiari erano la metà del totale, a novembre la percentuale è salita al 75% e ora la 90%.

Pandolfi cui contagi in famiglia

Intervistato da Repubblica, l’esperto ha spiegato che ciò si verifica perché la casa viene ritenuta un ambiente protetto e, anche se si è in isolamento, le persone si sentono più libere. “Notiamo la voglia di liberarsi dalle costrizioni dei provvedimenti anche attraverso racconti non veri, che cercano di sminuire e ridurre i rischi del contesto in cui si vive“, ha aggiunto. Con ciò intende soggetti che sostengono di aver iniziato la quarantena quando un familiare è già contagioso mentre in realtà mangia e dorme con lui. Ma anche individui che negano di essere contatti stretti quando vivono nella stessa casa di un positivo.

Spesso inoltre a chi non ha la possibilità di isolarsi viene proposto l’albergo ma “non sempre i cittadini sono contenti, è chiaro che è una piccola galera“. In più c’è la paura di rimanere prigionieri in attesa dei tamponi di guarigione per cui spesso bisogna attendere diversi giorni. A tal proposito Pandolfi ha dichiarato che effettivamente la gente è insofferente, stanca e pensa di essere in casa ingiustamente ma “a volte serve la pazienza di aspettare venti ore in più“.

L’esperto si è infine espresso sulla situazione epidemiologica generale spiegando che lo scoppio della terza ondata ha dimostrato il non funzionamento della zona gialla. Si è infatti cercato di vivere in una pandemia cercando di mantenere una normale vita di relazioni, di lavoro e di formazione. “Ha un senso, ma questo virus non perdona“, ha concluso.