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Omicidio Ilenia Fabbri, sicario: "Tentammo di ucciderla già due volte"

Pierluigi Barbieri

Il sicario che ha ucciso Ilenia Fabbri a Faenza ha rivelato che lui e l'ex marito della donna avevano già cercato di ucciderla due volte.

Pierluigi Barbieri, conosciuto come Lo Zingaro, sicario reo-confesso dell’omicidio di Faenza, su mandato dell’ex marito di Ilenia Fabbri, ha confessato che i due avevano tentato di uccidere la donna già due volte. I due precedenti tentativi di eliminare la donna erano falliti.

Le parole del sicario

Ci sono stati due tentativi di uccidere Ilenia Fabbri, prima di quello portato a termine. Il primo non è andato a buon fine perché lui non si era orientato bene nella casa alla ricerca della stanza della donna, mentre il secondo è fallito perché Claudio Nanni, l’ex marito, si era presentato troppo tardi. Pierluigi Barbieri, originario di Cervia, ma domiciliato nel Reggiano, ha parlato di questi due tentativi quando è stato sentito in Questura a Ravenna per parlare dell’omicidio di Ilenia Fabbri, avvenuto il 6 febbraio nella sua abitazione. I dettagli sono emersi in seguito, dopo un altro interrogatorio, nel quale l’ex marito della donna, presunto mandante del delitto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Barbieri ha spiegato che all’inizio il piano prevedeva di far scomparire Ilenia Fabbri in un trolley, cospargerla di acido e gettarla in una buca già scavata nelle campagne di Faenza e già individuata dagli inquirenti.

In un magazzino dell’officina di Claudio Nanni, nei giorni scorsi, la polizia, coordinata dal pm Angela Scorza, ha sequestrato una vanga, dell’acido e un trolley, che confermano questa versione. Il sicario, inoltre, ha dato indicazione per recuperare il manico di un martello da carpentiere con cui aveva provato a soffocare la donna prima di tagliarle la gola con un coltello da cucina recuperato nell’abitazione. Il manico si trova in un campo vicino ad una piazzola dell’autostrada A14 tra Faenza e Imola. Questi nuovi elementi rafforzano l’ipotesi della premeditazione di un delitto aggravato dai motivi abietti. L’assassinio è stato commesso per non corrispondere alla donna le somme di denaro che le spettavano e per rientrare nella disponibilità della casa coniugale. Secondo quanto ricostruito, Barbieri ha raggiunto Faenza nelle prime ore della mattina del 6 febbraio, si è accertato dell’allontanamento di Nanni con la figlia Arianna, si è introdotto in casa, ha raggiunto la camera da letto e ha cercato di strangolare Ilenia. La donna si è difesa con tutte le sue forze, così lui l’ha seguita per le scale, l’ha colpita più volte e l’ha accoltellata alla gola. Claudio Nanni era partito con sua figlia per crearsi un alibi.