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Scuola, ipotesi riapertura classi in zona rossa per i più piccoli

Scuola

Dopo Pasqua le scuole potrebbero riaprire anche in zona rossa. I bambini più piccoli potrebbero presto ritornare in classe.

Elena Bonetti, ministra delle pari opportunità, vuole far rientrare in classe tutti i bambini dopo Pasqua, anche nelle zone rosse. Questa ipotesi è una grande speranza per le famiglie italiane alle prese con la Dad e i bambini tutto il giorno davanti ad un pc. La proposta della ministra riguarda soprattutto i bambini dell’asilo e delle elementari.

Riapertura scuola zona rossa

La proposta della Bonetti è quella di riaprire le aule per i bambini dell’asilo e delle elementari anche nelle zone rosse. Con l’ultimo Dpcm anche per loro sono previste solo le lezioni a distanza, a differenza di febbraio, quando anche in zona rossa la didattica a distanza era per le classi dalla seconda media all’ultimo anno di superiori. La decisione di aumentare le misure restrittive in zona rossa per quanto riguarda la scuola era motivata dalla diffusione delle varianti del Covid tra i più giovani, con molte classi in quarantena e scuole chiuse per i contagi. Questo allarme non è ancora rientrato, ma uno studio ha confermato che le scuole non aumentano la curva pandemica. I disagi con la didattica a distanza sono tantissimi. Le famiglie sono in difficoltà per il lavoro, per la connessione, per i ritardi di apprendimento degli alunni. Le proteste continuano e famiglie, insegnanti e sindacati sono pronti a scioperare. La ministra Bonetti ha proposto di modificare le misure restrittive per le zone rosse e permettere alla fascia da 0 a 10 anni di tornare a scuola. “La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire le scuole dell’infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado al 50% già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria” ha dichiarato la ministra.

I vaccini e la campagna sul personale scolastico possono aiutare a far tornare gli alunni tra i banchi. Mettendo in sicurezza docenti, presidi e personale sicuramente diminuiranno i contagi a scuola. La proposta della Bonetti ha ottenuto il consenso di molti esponenti della maggioranza e di Fratelli d’Italia. L’ultima parola, però, spetta al Comitato tecnico scientifico e alle singole Regioni. Alcune Regioni che ora sono in zona rossa potrebbero presto tornare in zona arancione, come il Lazio, che ha un indice Rt in calo. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi continua a ripetere che “si tornerà in presenza” quando le condizioni lo permetteranno. In settimana avrà un incontro con Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, per la copertura vaccinale dei docenti. Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, ha assicurato che il ministero sta insistendo per far ripartire gli istituti. “È necessario riaprire la scuola appena i dati lo consentono e tutti al ministero dell’istruzione stiamo facendo pressione sul ministero della salute affinché almeno la fascia 0-6 e la primaria riaprano. La didattica a distanza è un surrogato, servono soluzioni e strategie per mettere in sicurezza le scuole. La situazione è diversa da Regione a Regione, ma anche da Comune a Comune: se c’è un territorio che consentirebbe la riapertura delle scuole con la didattica in presenza in sicurezza, non vedo perché dovremmo vietarlo” ha spiegato. Venerdì 26 marzo si terrà lo sciopero della Dad, su volere del Comitato Priorità alla scuola, insieme allo sciopero del comparto scuola promosso dai Cobas e sostenuto dal Coordinamento Nazionale Precari e Scuola.