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Portici, neonato ustionato: "Ferite da ferri roventi o candeggina"

Neonato

Le ferite del neonato ustionato a Portici potrebbero essere dovute a ferri roventi o a candeggina. Il piccolo è ricoverato al Santobono.

Venerdì 19 marzo il gip Rosaria Maria Aufieri ha firmato la convalida del fermo per Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano, genitori del bambino ustionato a Portici. Nell’ordinanza le foto del piccolo sono state definite “scioccanti“. Le ferite non sono riconducibili al parto.

Neonato ustionato a Portici

Quando la prima ambulanza è intervenuta nell’appartamento della coppia il bambino stava bene, non presentava lesioni, tanto che non c’era necessità di ricovero. Questo intervento è avvenuto dopo il parto. Il 16 marzo, però, è intervenuta un’altra ambulanza, che ha trovato il piccolo ricoperto di sangue. Secondo il gip, le lesioni non sono riconducibili a traumi e potrebbero essere state causate da ferri roventi o da candeggina. Potrebbero anche essere dovute all’acqua bollente. Concetto Bocchetti durante l’interrogatorio è caduto più volte in contraddizione. Secondo le ipotesi degli inquirenti non si tratterebbe di ferite provocate volontariamente, ma dovute all’incapacità di gestire il neonato. Probabilmente sono stati usati detergenti inadeguati, che potrebbero aver provocato le ustioni. Il piccolo è stato già sottoposto a due interventi chirurgici. I medici hanno spiegato che le lesioni non sono riconducibili ad un unico episodio, ma si tratta della conseguenza di comportamenti ripetuti. La donna al momento è ricoverata nella Psichiatria dell’Ospedale del Mare. Quando le sue condizioni lo permetteranno verrà trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli. Il compagno si trova nel carcere di Poggioreale.

Bocchetti era già stato denunciato per violenza domestica, sia dalla compagna precedente che da quella attuale. La donna, al momento del ricovero, presentava ecchimosi sulle braccia e non si esclude che possa essere stata picchiata. Il gip ha dichiarato che l’uomo ha una “indole violenta“. I due avevano avuto insieme due figli, che sono stati sottratti qualche mese fa. Avevano altri figli da precedenti relazioni, che sono stati affidati all’altro genitore. Secondo il gip, Bocchetti era consapevole dei disturbi psichici della compagna ma non esitava a lasciarle il neonato per lungo tempo. Dall’ordinanza emerge l’episodio, avvenuto in Calabria nel gennaio 2020, che aveva portato la sospensione della potestà genitoriale. La donna era stata sottoposta ad un trattamento sanitario obbligatorio perché l’avevano fermata mentre vagava di notte in stato delirante insieme ai figli, che oggi hanno 4 anni e 1 anno e mezzo. Aveva allucinazioni e diceva ai passanti che cercavano di aiutarla che non poteva tornare a casa perché c’era il diavolo.