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Cts contrario a riaperture dopo Pasqua: zone gialle sempre più lontane

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I membri del Cts hanno consigliato al governo di non procedere con riaperture dopo Pasqua: ancora troppi i nuovi casi.

Dopo Pasqua l’Italia rischia di rimanere divisa in zone arancioni e rosse: gli esperti del Comitato tecnico-scientifico (Cts) si sono infatti mostrati contrari alle riaperture e hanno consigliato al governo di aspettare un miglioramento della situazione epidemiologica ad istituire le zone gialle. Se ne riparlerà, forse, a Maggio.

Cts contrario alle riaperture dopo Pasqua

Il numero dei contagi giornalieri è ancora troppo alto, ci sono 3.700 soggetti ricoverati in terapia intensiva e il picco non è ancora stato raggiunto. Un quadro che ha spinto gli scienziati, confrontatisi martedì con il Premier Mario Draghi e il ministro Roberto Speranza, a mostrarsi cauti e a sconsigliare un abbandono delle misure attuali.

La decisione definitiva sarà presa nei prossimi giorni quando il capo del governo convocherà la cabina di regia. Ma si va sempre di più verso una mini proroga di 7 o 10 giorni dell’attuale decreto per poi varare un altro provvedimento più avanti. L’unico spiraglio di riaperture subito dopo Pasqua riguarda le scuole dell’infanzia ed elementari nelle zone rosse. Il Ministero sta studiando un protocollo per scongiurare i contagi che prevedrebbe un test rapido ogni settimana agli alunni e un tampone molecolare a tutta la classe dove dovessero registrarsi casi positivi.

Bar e ristoranti dovranno quindi attendere un miglioramento della situazione epidemiologica per poter riaprire così come cinema e teatri. La loro riapertura, originariamente prevista nelle zone gialle a partire dal 27 marzo, potrebbe avvenire non prima del 15 aprile.