> > Cruciverba: il 'moro' al servizio della Serenissima

Cruciverba: il 'moro' al servizio della Serenissima

Moro di Venezia

Chi è il Moro di Venezia, e dove vengono narrate le sue vicende? Ecco qualche informazione per scoprirlo.

Il Moro di Venezia sarà una figura tutt’altro che sconosciuta agli amanti di William Shakespeare. Tale definizione è, infatti, affibbiata a uno dei suoi personaggi più celebri, protagonista di una delle tragedie più rappresentative del Bardo. Avete indovinato di chi si tratta? È il protagonista di una tragedia che da lui prende il titolo, di sei lettere.

I Mori

Sebbene la traduzione italiana del titolo di una delle più famose tragedie di Shakespeare reciti semplicemente “Otello“, nella sua versione originale, la tragedia si chiamava “The Tragedy of Othello, the Moor of Venice”. Il moro di Venezia è, dunque, l’apposizione di Otello. Ma cosa significa “moro“? Erano chiamati “mori” i musulmani provenienti, per lo più, dal Nord Africa. I berberi, quindi, in contrapposizione agli islamici della penisola arabica. I mori erano coloro che, pur non essendo di religione cristiana, avevano abitato i territori spagnoli e siciliani nel primo e secondo secolo dopo Cristo. Con l’andare del tempo, il termine acquisisce un’accezione negativa, atta a sottolineare la differenza tra gli autoctoni europei e gli altri, più scuri di carnagione.

Il Moro di Venezia

Perché, dunque, Otello viene chiamato il Moro di Venezia? Semplicemente perché il personaggio uscito dalla penna di William Shakespeare era straniero. Le sue origini, sebbene probabilmente africane, non vengono comunque mai approfondite. Ciò che sappiamo è che Otello è un generale moro al servizio della repubblica di Venezia. Il suo compito, nel dramma, è quello di partire alla testa dell’esercito per combattere contro i turchi sull’Isola di Cipro. Le vicende legate alla battaglia sono, però, tutt’altro che centrali. L’esercito turco, infatti, verrà messo fuori gioco da una tempesta. Giunto a destinazione Otello verrà raggirato dall’alfiere Iago che gli farà sospettare del tradimento della moglie Desdemona con il suo luogotenente, Cassio. Accecato dalla gelosia, Otello arriva a soffocare la moglie. Sarà solo in seguito, quando la situazione si farà più chiara, che il protagonista comprenderà l’inganno e il suo errore, decidendo, a sua volta, di togliersi la vita.

William Shakespeare

L’Otello è una delle tragedie più conosciute del Bardo, tanto che ne sono state fatte moltissime trasposizioni, sia teatrali che cinematografiche. A livello mondiale, il film più famoso rimane la versione che ne ha fatto Orson Welles nel 1952, vincitore anche di una Palma d’oro a Cannes. Lo spettacolo teatrale che ha riscosso più successo in Italia, invece, è “Otello o la deficienza della donna” di Carmelo Bene, uscito nel 1979 e rilanciato, anche per la televisione, nel 1985. Non solo l’Otello, però. William Shakespeare ha scritto una dozzina di tragedie, nel corso della sua carriera. Quindici sono, invece, le commedie a cui si è dedicato. Infine, dodici sono le opere definite “drammi storici” basate sulle vite dei grandi sovrani inglesi dell’epoca.