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Cruciverba: Un nativo di Pola (8 lettere)

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La storia di Pola, la città istriana oggetto di contesa tra Italia e Jugoslavia durante le Guerre Mondiali. L'Istria, terra di confine per i nativi di Pola, importante fulcro negli equilibri e negli assetti tra le diverse nazionalità.

L’Istria era una provincia italiana conosciuta anche come provincia di Pola. Dal 1923 al 1947 è stato territorio sotto la legislatura italiana.

Breve storia di Pola

Fu creata nel 1923 a seguito di un decreto legge che aveva annesso l’Istria all’Italia. Questo atto storico-amministrativo fu sancito dal Trattato di Rapallo firmato da Giovanni Giolitti nel 1920. Esso sanciva la sistemazione del confine della regione Venezia Giulia e dello Stato libero di Fiume.

L’antefatto

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1915, l’Italia aveva firmato il Patto di Londra. Con questo accordo l’Italia entrava in guerra al fianco di Russia, Francia e Inghilterra e in cambio otteneva le regioni del Trentino e dell’Alto Adige, della Venezia Giulia e della Dalmazia. Ma il Patto di Londra trovava difficile applicabilità ai territori slavi, ben presto infatti le etnie dei territori jugoslavi si unirono creando il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Le battaglie tra le etnie slave sul territorio Triveneto durarono tantissimo, fino al 1920. Solo con la Conferenza per la Pace si raggiunsero degli accordi. Il punto principale sanciva lo Stato libero di Fiume che permetteva alla città istriana di Fiume di diventare un porto utile per tutta l’Europa balcanica.

La posizione di Pola

All’inizio della Prima Guerra Mondiale, Pola fu dichiarata zona di guerra. La città era sede dell’arsenale della Marina austro-ungarica. Lì si svolsero numerosi incursioni ma alla fine della Prima Guerra Mondiale, ottenuta la sovranità del Territorio di Venezia Giulia, Pola divenne provincia italiana a tutti gli effetti.

La fine di Pola

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pola fu scenario di guerra di confine, preda dell’occupazione militare jugoslava. Nel 1945 la città attirò rifugiati italiani dal resto dell’ Istria che era sotto occupazione jugoslava. Questo esodo permise la riassociazione di partiti e sindacati a difesa della Democrazia Cristiana. L’occupazione alleata durò circa 2 anni. Nel 1946 arrivò in città una Commissione per lo Studio dei Confini della Venezia Giulia. Per l’occasione si confrontarono una manifestazione della popolazione polese per l’Italia e una manifestazione filo-jugoslava. Con la Conferenza di Parigi nel 1946 si decise come compromesso di assegnare l’Istria e Pola alla Jugoslavia e Gorizia e Monfalcone all’Italia. La popolazione di Pola restò incredula, tanto che la maggioranza italiana iniziò un esodo di massa, soprattutto a seguito della strage di Vergarolla.

La strage di Vergarolla

Il 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla, dentro il porto di Pola, si stavano svolgendo le gare di coppa Scarioni quando improvvisamente scoppiarono mine e ordigni della guerra appena conclusasi provocando 110 morti, tutti italiani. L’indagine stabilì che fu un incidente, ma, anche se non furono mostrate prove concrete, organizzazioni non governative dubitarono delle associazioni filo-jugoslave, che forse miravano a cacciare gli abitanti italiani dal territorio di Pola.