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Donne premier nel mondo: chi sono le più potenti

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Le donne più potenti del mondo sono quelle che oggi ricoprono le più alte cariche politiche europee e interazionali, conosciamole meglio.

Per molti anni la politica è stata una pratica che doveva riguardare solamente gli uomini. Le donne erano di fatto escluse dalla possibilità di ottenere qualsiasi posizione all’interno dei vari partiti, figuriamoci anche solo pensare che una donna potesse ricoprire la massima carica di uno stato. Recentemente, però, anche la politica si è dovuta adattare ai diritti ottenuti dalle donne e ad un bisogno sempre crescente di parità dei sessi, tanto che oggi sono numerosissime le donne premier nel mondo le donne a capo di un paese. Alcune di loro sono molto o piuttosto conosciute, altre molto meno in quanto sono a capo di stati molto piccoli e lontani da noi ma tutte hanno raggiunto un risultato che era considerato impensabile anche solo fino a cinquant’anni fa.

Donne premier: le più potenti

La più conosciuta è probabilmente la cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale guida la Germania da ben 4 mandati consecutivi e che forse, dovessimo fare una classifica, potrebbe essere considerata come la donna più potente del mondo. Dobbiamo anche ricordare che la Merkel ha anche ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Europeo e di Presidente del G8, seconda donna ad ottenere questa carica dopo Margaret Thatcher.

Proprio parlando di Margaret Thatcher, un’altra donna capo di stato molto conosciuta è sicuramente Theresa May, leader del partito conservatore britannico che possiamo ancora considerare Premier inglese nonostante abbia presentato le dimissioni e lascerà la carica a breve. Oltre alla notorietà derivante dal guidare un paese importante, il suo nome è balzato agli onori delle cronache per la difficile gestione della Brexit.

Una menzione a parte merita invece il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, di fatto leader birmana che però ha assunto solamente la carica di Consigliere di Stato. Molto attiva in difesa dei diritti umani e a capo del movimento non-violento è dovuta rimanere per diversi anni agli arresti domiciliari prima di venire liberata e di poter essere inserita nella scena politica del suo paese.

Donne premier: altre figure importanti

Le altre donne capo di stato sono sicuramente meno conosciute al grande pubblico ma sono comunque numerose, specialmente in Europa dove troviamo Erna Solberg primo ministro della Norvegia arrivata a tale carica nonostante fosse affetta da dislessia, Ana Brnabić primo ministro della Serbia, seconda donna dichiaratamente LGBT ad essere alla guida di una nazione, Kolinda Grabar-Kitarović prima donna e più giovane in assoluto a diventare presidente della Croazia a soli 46 anni, Viorica Dăncilă primo ministro della Romania al centro di controversie sulla discriminazione in cui bollava come “autistici” alcuni membri del parlamento europeo, Dalia Grybauskaitė presidente della Lituania che detiene anche la carica di Commissario Europeo per la Programmazione Finanziaria ed il Bilancio, Katrín Jakobsdóttir leader dei Verdi e primo ministro dell’Islanda, Kersti Kaljulaid presidente dell’Estonia prima donna e persona più giovane ad accedere a tale carica, Salome Zurabishvili presidente della Georgia eletta da candidata indipendente e Marie Louise Coleiro Preca presidente della piccola isola di Malta.

Spostandoci invece in Asia dobbiamo elencare Sheikh Hasina Wajed primo ministro del Bangladesh, Tsai Ing-wen presidente di Taiwan e molto attiva per la causa dell’indipendentismo dalla Cina, Halimah Yacob presidente di Singapore e Bidhya Devi Bhandari presidente del Nepal.

Le rappresentanti dell’Africa sono Sahle-Uork Zeudé presidente dell’Etiopia e Saara Kuugongelwa-Amadhila primo ministro della Namibia che in gioventù ha dovuto affrontare l’esperienza dell’esilio in Sierra Leone, mentre per le Americhe Mia Mottley primo ministro delle Barbados e Evelyn Wever-Croes primo ministro di Aruba.
Chiudono l’elenco Jacinda Ardern primo ministro della Nuova Zelanda e Hilda Heine presidente delle isole Marshall per l’Oceania.21