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Louis Armstrong: la biografia e le canzoni del re del jazz

Louis Armstrong morte

Louis Armstrong è il re della musica jazz, la sua vita fu molto difficile ma ci ha lasciato bellissime canzoni.

Louis Daniel Armstrong è uno dei più grandi maghi del jazz a livello mondiale. Quella del jazzista, conosciuto anche con l’appellattivo di Satchmo o di Pops, è una carriera musicale ricca di grandi successi.

Louis Armstrong: la biografia

Nato a New Orleans negli Stati Uniti d’America il 4 agosto dell’anno 1901, Louis Armstrong è stato considerato uno dei più importanti esponenti della musica jazz. Un vero e proprio gigante di questo genere musicale, Armstrong è l’uomo che ha lasciato un’impronta indelebile quanto innovativa nella musica afroamericana. Quella di Louis Armstrong è stata una vita difficile. Ancor prima della sua nascita i genitori divorziarono e fu affidato alle cure della nonna materna.

Le giornate del piccolo Armstrong corrono in bilico tra emarginazione e azioni delinquenziali. Il tutto viene però arricchito dal germoglio di una grande passione, che lentamente matura dentro di lui: la musica, antidoto prezioso, che ha avuto la capacità di allontanarlo da deviazioni pericolose, sollevandolo da un ambiente al limite, dove il disagio sociale era il pane quotidiano. Come è intuibile, fin da bambino Louis Armstrong coltiva questa sua passione smisurata per la musica. Ecco, dunque, che dà libero sfogo al suo grande amore cantando in un gruppo locale che è solito esibirsi per le vie del suo quartiere.

Dalla musica alle armi. Louis Armstrong era ancora in giovanissima età quando partecipò ad una sparatoria, la pistola era di uno dei compagni della madre. In seguito al fatto venne incarcerato e trasferito in un riformatorio, dove passò poco più di due anni della sua vita. Non tutto sarà però perduto. Louis Armstrong non si scoraggerà e dentro il riformatorio continuerà ad arare la sua passione per la musica: entrerà a far parte sia del coro che della banda. Sarà proprio in riformatorio che scoprirà e inizierà a coltivare la passione per il tamburo. Morirà soltanto dopo aver raggiunto il successo mondiale con la sua musica, il 6 luglio del 1971 a New York.

Louis Armstrong: la musica

Improvvisamente la svolta: dopo un fortunato incontro con Joe Oliver, uno dei più grandi cornettisti di New Orleans, Louis Armstrong riuscirà nell’impresa di entrare nel meraviglioso mondo della musica. Lo farà sostituendo un famoso trombettista di jazz dell’epoca. In seguito a questo evento, Armstrong inizierà il suo lavoro come musicista a bordo dei battelli che solcano le acque del fiume Mississippi.

Il 1922 è l’anno del trasferimento, Armstrong lascerà la sua città, New Orleans, e si trasferirà a Chicago. Nella città dell’Illinois verrà ingaggiato da Joe Oliver per suonare all’interno della sua band. Il jazzista prenderà l’occasione al volo e si proporrà come solista. Sarà subito un gran successo: Louis Armstrong conquisterà e stupirà tutti con i virtuosismi della sua straordinaria voce.

Nel 1924 lascerà la band di Oliver, si sposerà ed entrerà a far parte della prodigiosa big band di Fletcher Henderson. Dopo diverse tournée, il musicista lascerà la band fortemente determinato a intraprendere una carriera da solista.

La carriera da solista

Da questo momento in poi la vita di Louis Armstrong sarà coronata da serie incredibile di successi. In lui il jazz troverà una delle più elevate espressioni della musica. La sua tromba e la sua voce sono un vero e proprio fenomeno, e lui è passato alla storia come una delle prime grandi star di colore del mondo della musica. Oltre ai concerti dal vivo e alle numerose tournée, la vita di Armstrong si arricchirà di preziose collaborazioni, come quella con Zilmer Randolph. Non solo musica. Il fenomeno del jazz apparirà in alcune pellicole come “Alta società”, aprendosi così anche al mondo del cinema.

Di lui ci restano musica e canzoni simbolo come a “Ain’t Misbehavin‘”, “What a Wonderful World“, “Hello, Dolly!“, “All of Me“, “When the Saints Go Marching In, Blueberry Hill”, “When You’re Smiling” e “C’est si bon” e moltr altre.