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Ugo Foscolo: le opere, le poesie e la vita dello scrittore

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La vita e le opere più importanti di Ugo Foscolo, uno degli scrittori di fine 700 più importanti della storia della letteratura italiana.

Ugo Foscolo nasce nel periodo dell’Illuminismo e muore in pieno Romanticismo. Per questo la sua scrittura sarà influenzata da entrambi i movimenti letterari. Le sue opere e in particolare le sue poesie sono ancora oggi molto amate dai lettori contemporanei. I suoi sonetti sono tra i più famosi della letteratura italiana e hanno temi vari.

Ugo Foscolo: la vita

In realtà lo scrittore non si chiama Ugo ma Niccolò Foscolo. Nasce a Zante, un’isola greca. Il padre era un medico veneziano e la madre invece greca come il figlio. Lascia la Grecia da adolescente trasferendosi a Venezia dalla madre. In quel periodo studia gli autori contemporanei, si appassiona e frequenta molte persone importanti. Adorava Napoleone, al quale dedica due Odi per elogiarlo. Per sanare la sua situazione economica si arruola nell’esercito. Napoleone però tradisce l’Italia firmando il trattato di Campoformio, con il quale cede Venezia agli austriaci. Questo gesto viene vissuto da Foscolo come un vero e proprio tradimento personale.

Così lascia Venezia, inizia a girare per l’Italia e conosce altri scrittori importanti, tra cui: Monti, Parini e Alfieri. Suo fratello Giovanni muore suicida e Foscolo scrive per lui In morte del fratello Giovanni. Dopo inizia a scrivere sonetti e poesie autobiografiche tipo A Zacinto. Si trasferisce in Francia dove ritrova la madre e la sorella, conosce Alessandro Manzoni ed Ippolito Pindemonte al quale dedica il carme de I Sepolcri. Ottiene la cattedra di eloquenza all’università di Pavia ma gli fu subito tolta perché la stessa università era sotto il dominio di Napoleone e del suo potente esercito. Questo è un brutto periodo per Foscolo poiché si aggiunge il fatto che alcune suo opere sono state addirittura censurate per vari motivi.

Va a Firenze, ha una relazione con una donna che lo aiuterà. In questo periodo scrive Le grazie, una delle opere più importanti foscoliane. Quando Napoleone fu sconfitto, si associa a dei gruppi segreti per cercare di espellere gli austriaci dall’Italia ma senza successo perché riescono ad imbucarsi a Milano. Per questo motivo Foscolo lascia l’Italia e va in esilio. Nel frattempo gira per la Svizzera, la Germania, l’Olanda ed infine in Inghilterra dove riesce a mantenersi diventando giornalista. In quel periodo cade la sua fama perché lo etichettano come criticone. Muore solo a 49 anni per malattia in un quartiere di Londra assistito dalla figlia. I suoi resti vengono tumulati, cioè collocati nel sepolcro della basilica di Santa Croce a Firenze.

Pensiero e poetica di Ugo Foscolo

Ugo Foscolo nasce nel periodo dell’Illuminismo e muore in quello del Romanticismo quindi la sua vita è un continuo alternarsi tra razionalità e sentimento, lui però preferisce la via della razionalità; per questo motivo secondo lui ogni fenomeno che accade è basato sul metodo scientifico. Secondo lo scrittore ogni cosa si distrugge e si trasforma secondo regole precise, quindi ad esempio anche l’uomo di trasforma, si distrugge e poi muore. Il suo pensiero è in evoluzione. Le poesie per lui hanno una funzione civile, perciò devono far capire al popolo e ai potenti qual è la via giusta da seguire.

Per lui la poesia è fondamentale perché tramanda alle generazioni future i principi e gli ideali morali, mentre il sepolcro non è eterno, almeno fino ad un certo punto; è questa la differenza sostanziale che vuole trasmetterci lo scrittore. Foscolo era soprannominato il poeta vate, ovvero colui che dice la verità agli altri.

Ugo Foscolo: le poesie più famose

I sepolcri sono suddivisi in parti diverse: la prima parte parla del concetto materialistico della tomba, la seconda del culto dei morti attraverso la storia, la terza del valore civile della tomba ed infine l’ultima tratta della funzione eterna della poesia. Il valore che dà ai sepolcri è un valore triplo: storico-antropologico che segna un grado di civiltà, etico-civile che tramanda i valori e gli ideali dei grandi uomini che ci sono stati prima di lui e il terzo è il valore poetico.

Le grazie è composto da tre inni, uno che parla di Venere, la Dea che sorge dal mare e si scontra contro le divinità maschili per ottenere la pace sulla terra avuta; la pace vi lascia le tre grazie sulla terra per far rimanere la pace. Il secondo inno parla della dea del fuoco Vesta;in questo Foscolo compie un rito per aiutare le grazie affinché aiutino l’Italia in quel brutto periodo storico. L’ultimo inno è dedicato invece a Minerva e parla sempre di ristabilire la pace. È in questo poema che si percepisce tutto l’amore di Foscolo nei confronti del Neoclassicismo.