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Giuseppe Verdi: opere, biografia e curiosità sul musicista

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Giuseppe Verdi è riconosciuto come uno dei migliori compositori a livello mondiale, autore di capolavori senza tempo che hanno lasciato il segno.

Il noto compositore italiano Giuseppe Verdi è uno dei maggiori operisti della storia musicale, riconosciuto a livello mondiale. Veniva definito come un uomo estremamente riservato e tranquillo, dotato di una grande intelligenza. In Italia e nel mondo, soprattutto in città come New York, sono stati dedicati alla sua persona moltissimi edifici, tra conservatori, teatri, monumenti e statue.

Giuseppe Verdi: biografia e curiosità

Verdi nasce il 10 ottobre 1813 in una piccola frazione della città di Busseto, Roncole, situata in provincia di Parma. I famigliari del musicista si guadagnavano da vivere lavorando come commercianti ma Giuseppe fin da piccolo non ha mai mostrato segni di interesse verso questo mondo. La sua più grande passione era solo ed esclusivamente la musica.

Così, all’età di soli sei anni, Giuseppe Verdi iniziò a imparare a suonare l’organo e il pianoforte grazie all’aiuto del maestro Pietro Baistrocchi. Dopo aver frequentato la scuola, il giovane Verdi decise di dedicare tutto il suo tempo alla musica e dai 13 ai 18 anni inizia a comporre numerose sinfonie, pezzi di musica sacra e marce per bande. Nel 1827 si trasferisce a Milano dove riesce a frequentare regolarmente gli studi e ad assistere alle più prestigiose opere musicali presso il teatro La Scala.

Un importante avvenimento rischia però di mettere fine alla sua carriera: la morte della moglie e dei suoi due figli. Tuttavia, Verdi non desiste ed è proprio in questo momento della sua vita che riesce a comporre una delle sue opere più conosciute e amate: il Nabucco. Dopo alcuni anni di solitudine decide di trasferisci a Parigi e qui inizia la sua carriera musicale presso l’Opéra. Presto si ritrova però costretto a fuggire della città per via dell’insorgere del colera e torna a risiedere in modo definitivo in Italia.

Giuseppe Verdi muore a Milano il 27 gennaio 1903 a causa di un ictus cerebrale. Il giorno del suo funerale erano presenti più di 300 mila persone ed oggi il suo corpo si trova presso la casa di riposo per musicisti in una pensione chiamata Casa Verdi. Lo stesso compositore ha voluto e finanziato la costruzione di questa struttura.

Le opere di Giuseppe Verdi

La carriera del musicista Giuseppe Verdi raggiunge il picco nel 1839 quando presenta la sua prima opera chiamata “Oberto, Conte di San Bonifacio”. Riesce così a ottenere già dal suo debutto un enorme successo. Verdi dà il meglio di sé nel 1842, quando presenta al mondo la sua straordinaria opera: il Nabucco. Si tratta di un capolavoro artistico realizzato in quattro atti e presentato presso la Scala di Milano. Questo componimento è ormai conosciuto in tutto il mondo, in particolar modo per la presenza al suo interno del brano “Va’ pensiero”.

L’importanza del testo è dovuta soprattutto al suo profondo significato: il compositore infatti fa riferimento alla prigionia subita dal popolo ebreo. Il brano vuole essere una sorta di preghiera che gli ebrei rivolgevano alla loro Patria e in particolar modo al re babilonese Nabucco. Va’ pensiero fu anche utilizzata come inno per l’Unità d’Italia nel 1861. Quest’opera, riprodotta nella Scala di Milano per ben 57 volte, è stata imitata anche all’estero in paesi come Parigi, Barcellona, Lisbona, Berlino ma anche New York e Amburgo.

Le opere musicali composte da Giuseppe Verdi non finiscono certo qui. Anzi, grazie al suo successo decide di comporre altri incredibili testi come il Macbeth (ritenuto il suo miglior capolavoro giovanile), il Rigoletto, il Trovatore e la Traviata. Queste opere hanno contribuito alla definizione di Verdi come grande musicista e la sua fama in quegli anni divenne davvero internazionale.

Infine, il musicista ha elaborato anche l’Aida, una composizione che ancora oggi nel mondo continua a essere riprodotta in moltissime versioni. Prima di morire, Giuseppe Verdi compone il brano “Otello” (1887), tratto dalla tragedia elaborata dal poeta William Shakespeare, e il Falstaff (1893), ripreso sempre da un capolavoro del drammaturgo inglese.