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La misteriosa morte della nipote di Hitler diventa un bestseller

Nipote Hitler

Lo strano caso attorno all'improvvisa morte di Angelika Raubal, la nipote di Hitler, diventa un bestseller internazionale: tutti i dettagli.

Angelika Raubal, detta “Geli” era una bellissima ragazza bionda, nipote del celebre Adolf Hitler. Il 18 settembre del 1931 il suo corpo senza vita è stato ritrovato in un lussuoso appartamento di Monaco di Baviera. Il caso viene risolto rapidamente: gli inquirenti stabiliscono che si tratta di suicidio. La verità non è mai venuta alla luce e oggi la storia di Geli diviene un romanzo thriller di Fabiano Massimi.

La nipote di Hitler che affascinò la Germania

Il corpo di Angelika Raubal fu ritrovato in un lago di sangue in un lussuoso appartamento di Monaco di Baviera, al numero 16 di Prinzregenteplatz. Il 18 settembre 1931 gli inquirenti giungono sul posto ben diciassette ore dopo il decesso: sembra chiaro che la giovane si sia tolta la vita. L’arma del delitto? Una Walther calibro 6,3 di proprietà dello zio Adolf Hitler. All’epoca l’uomo era neosegretario del partito nazionalsocialista e Angelika, detta “Geli”, era la figlia di una sua sorellastra.

Nipote Hitler

Colui che diventò in seguito cancelliere del Reich, era molto legato alla giovane, tanto da assecondare i suoi desideri. Dopo aver abbandonato gli studi in medicina, infatti, Geli decise di diventare una cantante lirica. Hitler, grande appassionato di opera, non esitò a metterla in contatto con grandi maestri. La giovane donna era molto intelligente e curiosa. Il suo fascino suscitò l’interesse di tutti gli uomini che ruotavano attorno al futuro uomo più potente della Germania. Emil Maurice, autista di Adolf e cofondatore delle SS, voleva sposarla. La giovane, innamorata di lui, acconsentì. In un primo momento lo zio sembrò d’accordo ma subito dopo decise di licenziarlo improvvisamente.

Le voci iniziarono a circolare rapidamente: Geli era troppo vicina a Hitler. Molti ritennero morboso il loro rapporto e alcuni parlarono addirittura di incesto e deviazioni sessuali. La ragazza posò come modella per i suoi ritratti e lo zio, aspirante pittore, la immortalò senza veli. La ragazza era solita uscire pubblicamente con lui, che intanto aveva già pubblicato il Mein Kampf che l’aveva reso ricco: le elezioni, inoltre, erano state un trionfo.

La morte di Geli nel romanzo di Fabiano Massimi

La notte in cui Geli morì, Hitler si trovava in compagnia della donna che la storia conobbe come Eva Braun. Il giornale socialista Munchener Post, due giorni dopo il ritrovamento del corpo, scrisse apertamente che fu l’adorato zio a sparare alla propria nipote. Secondo il quotidiano, il Ministro della Giustizia bavarese archiviò l’accaduto come suicidio in quanto alleato politico.

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A quasi 90 anni di distanza dalla tragedia uno scrittore italiano emergente riporta a galla uno dei casi irrisolti della storia. Laureato in filosofia e docente alla Biblioteca Delfini di Modena, Fabiano Massimi è riuscito a costruire un thriller avvincente attorno all’episodio. Andando contro il trend attuale di riscrivere gli eventi del passato in chiave romanzata, lo scrittore è rimasto fedele ai punti essenziali della vicenda e ai numerosi interrogativi ancora senza risposta.

“L’Angelo di Monaco” (Longanesi, pag.485) è stato il libro più venduto alla Fiera del Libro di Londra, tenutasi nel 2019. Il romanzo, in perfetto equilibrio tra finzione narrativa e realtà documentata, è già in corso di traduzione in ben dieci lingue.

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Gli interrogativi della morte di Geli

Nonostante il tempo trascorso da quella fatale notte, sono ancora molte le domande senza risposta. Quello che fu dichiarato un suicidio potrebbe nascondere realtà ben più oscure. Perché Hitler cominciò a comportarsi in maniera diversa dopo la scomparsa di Geli? Come mai in ognuno dei suoi appartamenti collocava sempre un ritratto della giovane? È vero che la Walther con la quale si tolse la vita il Führer in un bunker poco prima dell’arrivo dei russi era la stessa che usò la sua Geli? Sarà stata la sua gelosia ossessiva a spingerlo a compiere l’omicidio? Perché avrebbe dovuto uccidere il suo unico vero amore? Il giallo sulla morte di Angelika Raubal ha tante, troppe incognite.

«Per la sua morte non c’è stata giustizia. Forse un romanzo renderà giustizia alla sua vita» dichiara l’autore del bestseller in una nota.