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Gabriele D'Annunzio: la vita, le opere e il pensiero del poeta

Gabriele D'Annunzio: vita, opere e pensiero di Gabriele D'Annunzio

Considerato una delle figure più rilevanti del periodo a cavallo tra il 1800 e il 1900, Gabriele D'annunzio è stato il più significativo esponente dell'Estetismo italiano.

Uomo dalla personalità ampiamente discussa, è stato uno dei maggiori scrittori e poeti del XX secolo. Oltre per le celebri opere simbolo del Decadentismo, viene ricordato per l’attività politica e militare che ha svolto nel periodo della Prima Guerra Mondiale e che hanno caratterizzato la vita, le opere e il pensiero di Gabriele D’Annunzio.

Gabriele D’Annunzio: la vita

Il poeta nasce a Pescara il 12 marzo 1863 in una famiglia borghese e svolge i primi studi a Prato, dove fin da subito si distingue per la sua condotta indisciplinata. Nel 1881 si iscrive alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, città della cui vita mondana e culturale diventerà figura di spicco. Durante questo periodo risaltano eventi come il matrimonio con la duchessina Maria Hardouin di Gallese e la pubblicazione di alcune opere, tra le quali vi è il celebre romanzo Il piacere (1889).

Dopo avere concluso due matrimoni e dopo essersi trasferito prima a Napoli e poi in Abruzzo, inizia una relazione con Eleonora Duse, grazie alla quale avvia una fitta produzione teatrale. Eletto deputato nel 1897, dopo aver terminato altre due relazioni dopo quella con la Duse, si trasferisce a Parigi per seguire la sua nuova amante: Nathalie de Goloubeff. In Francia vive la vita mondana della Belle Epoque e c0ntinua a scrivere e pubblicare opere sia in italiano che in francese. Torna in Italia con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e partecipa a varie e ardite imprese belliche che lo portarono ad essere considerato un eroe, anche per aver perso l’occhio sinistro in un incidente aereo.

Finita la Guerra, conduce una violenta battaglia per l’annessione all’Italia dell’Istria e della Dalmazia che lo porta ad occupare Fiume, instaurandoci una inusuale Repubblica che il Governo Giolitti farà cadere l’anno successivo. Con l’avvento del Fascismo il poeta si ritira come eroe nazionale nella sua villa sul Lago di Garda (che successivamente diventerà il Vittoriale degli italiani) dove trascorre in solitudine gli ultimi anni della sua vita, fino a spegnersi il primo marzo 1938.

Gabriele D’Annunzio: le opere celebri

Tra le numerose ed illustri opere vanno ricordate:

  • Il piacere (1889), romanzo in cui il protagonista Andrea Sperelli si fa promulgatore di quella nuova raffinata tendenza che era l’Estetismo. Grazie ad una prosa introspettiva e psicologica, l’autore si propone quasi di volere insegnare come vivere la propria vita “come un’opera d’arte”.
  • Le vergini delle rocce (1895), romanzo che doveva far parte della trilogia del Giglio, mai portata a termine, e che più si ispira alla filosofia del Superuomo di Nietzsche, identificato nel protagonista Claudio Cantelmo.
  • Forse che sì, forse che no (1910), considerato l’ultimo romanzo del Vate, tratta della vita di Isabella Inghirami. La donna prova dei sentimenti verso Paolo Tarsis, ma ciò le causa numerosi dubbi e rimorsi, costanti perenni della sua vita e che spiegano evidentemente il titolo del romanzo.

Gabriele D’Annunzio: il pensiero

D’Annunzio è un amante della vita, che celebra nelle sue opere, nel suo pensiero e con cui cerca di fondere i propri sensi tramite l’adesione fisica e spirituale alla natura. Questo “panismo dannunziano” si ritrova in tutte le sue poesie e soprattutto nel suo innamorarsi continuamente di donne diverse. Innegabile è che D’Annunzio sia il più grande esponente dell’Estetismo in Italia, dal momento che promulga il “culto del bello”, del vivere la propria vita come fosse arte e l’arte come fosse vita. Questa sua personalità eccentrica e individualista sfocia, quasi inevitabilmente, nell’superomismo di Nietzsche: il poeta infatti vuole distinguersi dalla massa e primeggiare sulle persone comuni, che lui considera infinitamente al di sotto del suo ego.