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Perché la Giornata della Memoria si celebra il 27 gennaio?

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Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico nella WWII.

Il 27 gennaio di ogni anno nel nostro Paese e in ambito internazionale viene celebrato la Giornata della Memoria. Come è noto si tratta di una ricorrenza che ricorda le vittime dell’olocausto nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale.

Da quanto riporta uno studio dell’Holocaust Memorial Museum di Washington, furono 15.000.000 le persone rinchiuse e sterminate nei campi di concentramento: cittadini di religione ebraica, minoranze etniche come i Rom, oppositori politici, omosessuali e disabili. Di questi, circa sei milioni appartenevano alpopolo ebraico, il loro genocidio è chiamato Shoah.

La legge del 20 luglio 2000

A livello internazionale la data del 27 gennaio è stata istituita nel 2005 dalla Risoluzione 60/7 delle Nazioni Unite. In Italia è stata istituita ancor prima dell’Onu con la Legge del 20 luglio 2000, n. 211 intitolata “Istituzione del ‘Giorno della Memoria’ in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.

Di seguito i due articoli della legge:

  • Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
  • Art. 2. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Perché proprio il 27 gennaio?

La scelta del 27 gennaio come data per commemorare le vittime dell’Olocausto non è ovviamente casuale ma ha un preciso rifermento storico dal grande valore simbolico.

Il 27 gennaio 1945 infatti, le truppe sovietiche della sessantesima armata del “Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Koney – impegnate nell’offensiva Vistola-Older contro la Germania – arrivarono nella città della Polonia Auschwitz (Oświęcim). I carri armati abbatterono i cancelli del campo di concentramento, svelandone al mondo l’indescrivibile orrore.

Il giorno della liberazione dei superstiti del campo di sterminio più grande del regime nazista è diventata pertanto una data fortemente simbolica. Il Giorno della Memoria non è stato istituito “solo” per la doverosa commemorazione di tutte le vittime dell’Olocausto ma anche come memoria storica collettiva da tramandare alle nuove generazioni, anche attraverso eventi e iniziative.

I superstiti dei lager nazisti infatti, hanno cercato di tramandare il racconto di quanto accaduto in quel periodo di follia collettiva, attraverso visite nei stessi luoghi di sterminio e iniziative rivolte ai ragazzi che ne prenderanno il testimone verso le future generazioni. Non solo per tramandarne la verità storica ma anche per far capire quanto sia fondamentale per evitare simili orrori che ognuno di loro si impegni in prima persona contro ogni forma di discriminazione.