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Andy Warhol: la biografia, le opere e le frasi celebri

Andy Warhol morte

Andy Warhol fu il maggiore esponente del movimento della Pop Art, le sue opere sono famose in tutto il mondo.

Andy Warhol fu uno dei più grandi artisti del secolo scorso. Ricordato per le sue opere iconiche è diventato presto un mito e un modello per tutti gli artisti del suo tempo. Fu la figura predominante del mondo della Pop Art e la sua carriera conta la produzione di tantissime opere.

Andy Warhol: la biografia

Andrew Warhola (Andy Warhol), considerato uno dei più grandi geni artistici del suo secolo, nasce in Pennsylvania, per la precisione a Pittsburgh nel 1928, il 6 agosto da una coppia di immigrati slovacchi.

Negli anni tra il 1945 e il 1949 studiò al CIT (Carnegie Institute of Technology) di Pittsburgh, per poi trasferirsi a New York per lavorare come grafico pubblicitario. Durante la sua carriera lavorò come vetrinista e realizzò le sue prime reclamizzazioni per il calzaturificio Miller, inoltre, lavorò con riviste importanti come Vogue, Glamour e Harper’s Bazar.

Intorno alla fine degli anni ’60, Warhol fu vittima di un attentato nella sua stessa officina. L’attentatore, o meglio l’attentatrice, Valerie Solanas, era una squilibrata, unico membro di una società che si proponeva di eliminare gli uomini, che gli sparò è gli danneggiò circa nove organi interni. L’artista sopravvisse, anche se con alcune complicanze dovute alla gravità delle ferite riportate e dall’operazione di ricostruzione subita, di fatti aveva difficoltà a deglutire.

La morte

L’artista come noto, non morì nell’attentato, ma nel 1987 fu ricoverato in ospedale per essere operato alla cistifellea, circa dodici ore dopo l’intervento fu dichiarato morto. Il mondo rimase sotto shock sapendo che un uomo, di per sé giovane, icona della pop art, fosse morto per un intervento all’epoca definito di “routine”, che si è poi rivelato, dopo molto tempo, essere un’operazione estremamente pericolosa considerando che, dalla sua cartella clinica, Warhol soffriva di colecisti ed assumeva farmaci da quando era stato sparato.

Ad ogni modo, quando Warhol fu operato, oltre che all’asportazione della cistifellea, fu sottoposto anche alla ricostruzione della parete addominale, danneggiata dall’attentato. L’operazione sembrava essere andata a buon fine, di fatti l’artista, fino a poco tempo prima di morire, faceva varie telefonate e diceva di sentirsi bene. Dopo un paio d’ore Warhol era incosciente e non rispondeva più agli stimoli, la rianimazione fu inutile, infatti fu dichiarato il decesso per fibrillazione ventricolare.

Le opere di Andy Warhol

Di particolare rilievo per la vita artistica di Warhol furono gli anni ’60, durante i quali cominciò a dipingere personaggi dei fumetti, come Popeye e Superman, ed oggetti commerciali, come le prime bottiglie prodotte per la Coca Cola. In particolare, nel 1962 cominciò a produrre stampe serigrafiche che rappresentavano gli oggetti strettamente commerciali che caratterizzavano il periodo, come i barattoli di zuppa. Così Warhol rappresenta il culto dell’oggetto icona. Negli stessi anni fondò la “Factory“, la sua officina di lavoro collettivo, tramite la quale conobbe Leo Castelli. Nella stessa “Factory”, Warhol subì un attentato, durante il quale fu sparato.

Nello stesso periodo riuscì a produrre il suo primo film con Paul Morissey, intitolato “Flash” che sarà poi seguito da “Trash” e “Heat“, pubblicò il suo romanzoA: a novel” ed espose al Moderna Museet di Stoccolma. Poco prima degli anni ’70 fondò la rivistaInterview“, che trattava di arte, moda, vita mondana e cultura. Nel 1975 venne pubblicato un altro suo libro “La filosofia di Andy Warhol (Dalla A alla B e ritorno)“.

Tra le molte opere prodotte dall’ artista, le più conosciute e amate sono: il viso di Marilyn Monroe, è la riproduzione dello stesso disegno del volto dell’artista una volta per pagina, per dieci volte, con colori diversi per ogni serigrafia; L’Ultima Cena, è una delle opere che rivisitò; la zuppa Campbell, rappresentata innumerevoli volte da Warhol nel corso della sua carriera, è il simbolo del “bombardamento di immagini”come mezzo pubblicitario; il “Banana Album” in collaborazione con Lou Red, è la copertina disegnata per il disco dei Velvet Underground che Warhol stesso finanziò.

Le frasi celebri

Le frasi celebri dell’artista che ricordiamo sono due:

  • Una foto significa che so dove ero ogni minuto, ecco perché faccio fotografie, è un diario visivo: è così che Warhol definiva la fotografia, un diario visivo all’epoca era l’unico modo per portare con sé i propri ricordi, i posti e le persone;
  • Perché dipingo dollari? C’è qualcos’altro che ci piace di più?: questa è una delle frasi più celebri dell’artista ed è, forse, una delle più emblematiche del periodo del boom economico, del crescente consumismo e del culto del denaro, degli oggetti e della vita mondana come stile di vita.