Grazie al taglio del cuneo fiscale gli stipendi saranno più alti in determinate fasce di reddito: ecco cosa cambia a partire dalla prossima busta paga.
Taglio al cuneo fiscale: salgono gli stipendi
Le buste paga nel 2023 saranno più pesanti per i lavoratori dipendenti, grazie al taglio del cuneo fiscale già predisposto dal governo Draghi, e ampliato da Giorgia Meloni. L’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, infatti, ha esteso al 3% il taglio della quota contributiva per tutti i redditi sotto ai 25mila euro l’anno, lasciando il taglio del 2% per chi guadagna fino a 35mila euro.
La modifica è arrivata con la legge di Bilancio varata alla fine di dicembre, con i primi effetti sui salari relativi al mese di gennaio. Tutto questo si traduce in un aumento del netto variabile a seconda dello stipendio di ogni lavoratore, che può arrivare fino a circa 60 di euro lordi in più.
Le cifre degli aumenti
Fino a 25mila euro il taglio è del 3%, questo è il risultato:
- retribuzione annua lorda 10mila euro, aumento mensile netto 19,25 euro
- retribuzione annua lorda 12.500 euro, aumento mensile netto 24,06 euro
- retribuzione annua lorda 15mila euro, aumento mensile netto 28,88 euro
- retribuzione annua lorda 17.500 euro, aumento mensile netto 28,81 euro
- retribuzione annua lorda 20mila euro, aumento mensile netto 32,92 euro
- retribuzione annua lorda 22.500 euro, aumento mensile netto 37,04 euro
- retribuzione annua lorda 25mila euro, aumento mensile netto 41,15 euro
La decontribuzione scatta al 2%, invece, per le fasce che vanno dai 25mila ai 35mila euro, in questo modo:
- retribuzione annua lorda 27.500 euro, aumento mensile netto 30,18 euro
- retribuzione annua lorda 30mila euro, aumento mensile netto 32,92 euro
- retribuzione annua lorda 32.500 euro, aumento mensile netto 30,51 euro
- retribuzione annua lorda 35mila euro, aumento mensile netto 32,85 euro