L’intervista del sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, all’Agenzia Dire, è uno schiaffo alle strumentalizzazioni. Una risposta al collega di Crotone, Vincenzo Voce. Il sondaggio di Alessandra Ghisleri.
L’intervista al sindaco di Cutro e la risposta al sindaco di Crotone
L’intervista del sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, all’Agenzia Dire è uno schiaffo alle strumentalizzazioni. Una risposta al collega di Crotone, Vincenzo Voce, paladino della sinistra, che ha attaccato Giorgia Meloni con una lettera pubblica. “Le polemiche allontanano le istituzioni invece di avvicinarle. La lettera di Voce io non l’avrei scritta. Io me ne sto zitto e penso a quelle povere persone, non distraiamo l’attenzione con altre cose. Quella frase ‘non sei venuta come primo ministro, vieni come madre’ ha un sentore di rimprovero. È come se avesse evidenziato un’insensibilità. In questo momento non bisogna fare polemiche, ognuno di noi ha un’ideologia ma questo è il momento di riflettere” ha dichiarato Ceraso. “Le chiacchiere devono stare a zero, le polemiche spostano i riflettori dalla tragedia. E non credo che la Meloni sia stata spinta a decidere di convocare il Consiglio dei ministri a Cutro per la lettera di Voce. Ma cosa facciamo? Rincorriamo le polemiche per ragioni politiche? Qui vedo strumentalizzazione. Non è il momento, perché alla fine della fiera il disagio rimarrà a noi” ha aggiunto, per poi difendere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “La cosa che più mi infastidisce è che i riflettori si sono puntati su quello che ha detto, ma per favore, ero lì con lui, non è un politico, è un uomo delle istituzioni, disquisire sulla frase mi sembra assurdo. ll pomeriggio di quella domenica Piantedosi era già a Crotone. Si è comportato ottimamente. Io ho capito il senso delle sue parole, quasi un rammarico, un rimprovero al destino. Il problema non è trovare il capro espiatorio. Nei dibattiti si continua a parlare delle dimissioni. E dopo che si dimette ce la prendiamo con la Capitaneria di porto e con la Guardia di finanza?” ha aggiunto.
Il sondaggio di Alessandra Ghisleri: il parere degli italiani
La sinistra si scaglia contro il governo Meloni, ma sembra essere da sola. Dal sondaggio Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, pubblicato sulla Stampa, è emerso che solo il 7,5% degli intervistati dà la colpa del naufragio al governo. Per il 26,2% i veri colpevoli sono gli scafisti, per il 20,5% i governi da cui partono i barconi e per il 19,8% l’Europa. C’è anche un 4,1% secondo cui la colpa è “del destino, del caso, dell’ingiustizia del mondo“. Gli elettori di Renzi-Calenda hanno dato più colpe agli scafisti rispetto a quelli di Fdi, che hanno puntato il dito contro i Paesi di provenienza. Anche per gli elettori M5s è più colpevole l’Europa rispetto al governo Meloni. I più critici contro il governo sono gli elettori Dem, che se la prendono in egual misura con gli scafisti.