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Da pandemia ad endemia, come cambierà il Covid-19 nei prossimi mesi?

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La strada è ancora lunga, ma potrebbe essere in discesa: nei prossimi mesi il covid dovrebbe diventare endemico.

Stando alle ultime ipotesi, sono in arrivo dei cambiamenti sul Coronavirus molto positivi: infatti, il SARS-CoV-2 nei prossimi mesi dovrebbe finalmente diventare endemico. Una malttia viene detta endemica quando è costantemente presente o molto frequente in una popolazione o territorio.

Il Covid sta per diventare endemico?

Per alcuni esperti somiglierà a una forte influenza, per altri ad un banale raffreddore. Tuttavia, sono diversi i fattori che possono influenzare questa evoluzione: in pirmis in alcuni Paesi le vaccinazioni sono ancora molto frenate e questo comporta purtroppo che il virus continua a circolare, dando vita a nuove varianti. Ma vediamo nel dettaglio le varie ipotesi nel mondo scientifico su cosa accadrà nei prossimi mesi.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha spiegato che:

“Tanto più alta sarà la quota di vaccinati tanto più ci potremo avvicinare a uno scenario che ci farà passare dall’epidemia all’endemia che vuol dire che il virus continua a circolare, ma in maniera limitata e controllata nella popolazione senza scatenare più grandi picchi

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, nel dire la sua, invece, ha posto l’attenzione sulla difficoltà di pensare che sia possibile che il virus venga eradicato come il vaiolo. Si punta piuttosto a una bassa endemia: ossia ad una presenza del virus con pochi casi. Tale obiettivo sarà raggiunto solo “quando avremo vaccinato il 95% della popolazione

Stando a quanto dice Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Puglia, la situazione sta cambiando in meglio:

“Il virus sta progressivamente diventando endemico. Ovviamente non bisogna abbassare la guardia e continuare un attento monitoraggio e rinforzo delle coperture vaccinali”

Trevor Bedford, biologo computazionale del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, ipotizza che: “Il covid diventerà un virus tre volte più contagioso dell’influenza, ma con un tasso di mortalità simile”, mentre la rivista Science pressupone che si trasformi in un comune raffreddore, con una prima infezione durante l’infanzia seguita da altre più lievi e sempre meno ricorrenti.

Il Covid sta per diventare endemico? La spinta alla campagna vaccinale

Ovviamente l’unica arma che può in effetti rendere reali tutte queste congetture, è il vaccino. In particolar modo, la loro distribuzione in tutto il mondo. Vittorio Agnoletto, medico e coordinatore del Comitato italiano della campagna europea Diritto alla Cura, ha spiegato che:

“Se non si mettono i vaccini subito a disposizione di tutti corriamo il concreto rischio di sprofondare in una devastante endemia che potrebbe protrarsi per anni, con i Paesi ricchi obbligati a ricorrere ogni anno a nuovi vaccini per fronteggiare le più recenti varianti e i Paesi più poveri abbandonati a contare i morti”.

Ponendo, infatti, lo sguardo alla campagna vaccinale, ci sono Paesi che hanno immunizzato anche il 90% della popolazione, tuttavia dall’altra parte ci sono Stati come l’Africa che non arriva neanche al 10%. Una situazione che fa sì che non solo la pandemia continui ad andare avanti in alcune aree del mondo, bensì così’ facendo si crea anche il rischio di una nuova diffusione in in altre zone.

Il Covid sta per diventare endemico? L’importanza delle varianti

Ricordiamo che i vaccini, per quanto efficaci per non contrarre la malattia in forma grave, non sono in grado di abbattere al 100% la circolazione del virus stesso. E di conseguenza neanche delle varianti. Sono proprio le mutazioni che potrebbero rendere il SARS-CoV-2 ancora più trasmissibile, e possono portare nei Paesi più immunizzati una forma di coronavirus capace di scansare tranquillamnete il vaccino.

Stando ad una ricostruzione pubblicata sulla rivista Nature dall’Istituto europeo di bioinformatica di Hinxton, ricostruzione basata sui dati genetici disponibili nella banca dati britannica, in cui sono depositate le sequenze genetiche del virus e che fa capo al Consorzio britannico di genomica del Covid, la crescita e la diffusione di varianti nuove e rare è dovuta alla variante in sé e all’immunità della popolazione ospite.