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Vittima del bullismo: Dolly Everett si è uccisa a 14 anni

Dolly Everett

A quattordici anni la ragazza australiana Amy "Dolly" Everett si è uccisa. Era stata volto di una campagna pubblicitaria.

Era una bambina a splendida e tenera, tanto da diventare il volto di una famosa marca di cappelli australiani. A quattordici anni però si è uccisa, vittima anche lei del bullismo online. La notizia, comunicata attraverso un post su Facebook dal padre, sta scuotendo l’Australia. “Dolly ha avuto la forza di fuggire a quello che lei pensava fosse il male di questo mondo – ha dichiarato -. Purtroppo non saprà mai il dolore e il vuoto immenso che ha lasciato”.

Dolly Everett: il suicidio

Solidarietà alla famiglia è giunta dalla azienda produttrice di capelli per cui Amy aveva fatto pubblicità, la Akura. I genitori della ragazzina hanno annunciato che lanceranno una fondazione, chiamata “Dolly’s Dream” col compito di fare prevenzione su bullismo, depressione e suicidi adolescenziali.

Dolly Everett

Nel post il padre, Tick Everett, ha interpellato i bulli che vessavano la figlia: “Se per caso le persone che pensavano fosse uno scherzo e si sentivano superiori con il loro costante bullismo e le molestie nei suoi confronti vedono questo posto, mi rivolgo a loro: venite ai funerali per assistere alla devastazione assoluta che avete creato. Poi l’invito a fermare il bullismo rivolto invece alle ‘persone forti’: “Fermiamo i bulli, ovunque siano, soprattutto se sono tra i nostri figli. Se possiamo evitare che altre vite preziose vengano perdute, la sofferenza di altri e la vita di Dolly non andrà sprecata.”

I precedenti

Così come in Australia, anche in Italia vi sono stati numerosi casi di vittime di cyberbullismo. Da Carolina, la quattordicenne di Novara che nel 2013 si suicidò, ad Andrea Natali, ventisettenne di Vercelli. Secondo l’Istat, nel 2014 in Italia oltre la metà dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni ha subito qualche episodio offensivo nei dodici mesi precedenti. Di questi, circa il 20% sarebbe inoltre vittima “abituale” di episodi di violenza sul web. Inoltre, le statistiche ci raccontano che sarebbero le ragazze quelle maggiormente colpite da atti di bullismo. Una situazione drammatica, spesso nascosta dalle vittime ai rispettivi famigliari. Una realtà che emerge spesso soltanto dopo gesti estremi, punti di non ritorno.