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D'ALEMA DIFENDE LA CASTA, PRENDETEVELA CON LA FINANZA NON CON I POLITICI

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Faranno probabilmente discutere le dichiarazioni di Massimo D'Alema, presente ieri a un convegno sui partiti. Per D'Alema "Nei Paesi evoluti si protesta non contro la casta ma contro Wall street. Quei ragazzi hanno capito l'indirizzo giusto, dove c'e' il potere. Vogliono occupare Wall street, non pi...

Faranno probabilmente discutere le dichiarazioni di Massimo D’Alema, presente ieri a un convegno sui partiti. Per D’Alema “Nei Paesi evoluti si protesta non contro la casta ma contro Wall street. Quei ragazzi hanno capito l’indirizzo giusto, dove c’e’ il potere. Vogliono occupare Wall street, non piazza Montecitorio“. Evidentemente il buon D’Alema ignora che nei paesi evoluti la casta non dovrebbe esistere. Nei paesi evoluti i politici e dirigenti, quando falliscono, si dimettono, spariscono dalle scene e riescono anche a provare vergogna. Ha ragione D’Alema, il nostro non è un paese evoluto. Non può essere evoluto un paese dove il comandante, piuttosto che lasciare la poltrona, preferisce far affondare tutti. Eppure è stata quella piazza che oggi D’Alema critica ad aver dato la spallata al Governo Berlusconi. Non è certo stato lui, o Bersani, o Casini a portare avanti una battaglia civile e democratica. Quando ce n’è stata l’occasione, il PD non ha perso tempo a salire sul carro dei vincitori guidato da quegli “involuti” che occupavano le piazze, vedi la vittoria dei referendum. Esatto, avete capito bene, per D’Alema chi ha occupato la piazza di Montecitorio è un involuto. Prendetevala con la finanza, sono loro il male. È vero, la finanza ha grandissime colpe, gli speculatori hanno colpe ma la politica e i politici non sono da meno. D’Alema, con le sue dichiarazioni volte a “salvare” la categoria ha dimostrato quanto è distante dagli elettori. Ha offeso migliaia di persone. Se c’è qualcosa nel nostro paese che non si è evoluto è proprio la politica e i politici che la compongono. Sempre le stesse logiche, gli stessi giochetti e, quello che è peggio, semprele stesse persone che continuano a raccogliere fallimenti e, nonostante questo, continuano a rimanere ai vertici. Qualcuno li definirebbe figure di spicco. Ebbene, se questa è l’eccellenza che offre la politica italiana, c’è poco da stare allegri.In conclusione il buon D’Alema trova anche il tempo per parlare di legge elettorale: “Serve una legge elettorale con cui si torni a votare per i partiti, per le persone e per i partiti”. Lo ha detto Massimo D’Alema, nel suo intervento ad un convegno sui partiti. “Ho sempre detto che considero ragionevole un meccanismo a doppio turno o una legge elettorale alla tedesca perchè sono sistemi che affrontano il problema della frammentazione e della stabilitá di governo, perchè basati su maggioranze che hanno una forte impronta programmatica e sono sistemi improntati sui partiti”.