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Dalla saga dei vampiri a quella degli zombie: arriva nelle sale Warm Bodies

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Se pensavate di esservi (finalmente) liberati dell'infinita saga dei vampiri di Twilight, rassegnatevi: ecco che i produttori della stessa ci hanno giocato un brutto scherzetto, finanziando quello che si preannuncia come il primo di uno degli (ahimé) tanti capitoli di un'altra saga avente come pr...

Se pensavate di esservi (finalmente) liberati dell’infinita saga dei vampiri di Twilight, rassegnatevi: ecco che i produttori della stessa ci hanno giocato un brutto scherzetto, finanziando quello che si preannuncia come il primo di uno degli (ahimé) tanti capitoli di un’altra saga avente come protagonisti esseri mostruosi. Stavolta si tratta di zombie. Con Warm Bodies, infatti, letteralmente “corpi freddi” (per forza: sono morti), si passa dalla storia d’amore tra il diafano Edward e la non meno esangue Bella, i vampiri interpretati dalla coppia reale degli ormai celeberrimi Robert Pattinson e la fedigrafa (ma in odore di perdono) Kristen Stewart, alla coppia (per ora solo cinematografica) formata dallo zombie smemorato R (non ricorda nulla della sua passata vita da umano) e dalla giovane Julie, interpretati dagli ancora (per poco) sconosciuti Nhicolas Hoult e Teresa Palmer.

Il film che, come Twilight, si basa su un libro (stavolta si tratta dell’omonimo romanzo di Isaac Marion), affronta la nascita e gli sviluppi dell’improbabile storia d’amore tra una giovane umana e un suo coetaneo zombie. R, adolescente morto vivente, innamorandosi della dolce Julie, fidanzata di una delle sue vittime (ma che non si perita assolutamente a dimenticare in un batter d’occhio il ragazzo defunto: quando si dice la profondità di certi legami), scoprirà con l’amore un inedito calore, che trasformerà il suo corpo morto, ormai freddo, in un ibrido totalmente nuovo. Nella sua nuova condizione si batterà contro tutto e tutti per salvaguardare il legame con Julie (che, ricordiamocelo, non nasce certo come sua potenziale ragazza, ma come suo potenziale pasto).

La pellicola, che esce nei cinema statunitensi domani (1 febbraio), sarà proiettata nelle sale italiane tra una settimana esatta, il 7 febbraio e sta già suscitando un certo clamore. Da un lato, ci sono i comprensibilmente scettici critici, che lamentano la totale assenza di inventiva in quella che sembra solo una brutta copia dell’almeno originale Twilight. Tra l’altro il trucco dello zombie R – alquanto inquietante in realtà – va ben al di là del semplice pallore del vampiro Edward, tanto che risulta davvero difficile immaginarselo come protagonista di una storia d’amore adolescenziale. A questo si aggiunga il fatto che Julie è una inconsapevolmente sexy Lolita bionda e non una dark emo autolesionista (unica partner plausibile accanto ad uno zombie, a mio avviso): insomma, una coppia proprio improbabile. Dall’altra, ci sono le orde di ragazzine pronte a spostare la loro adorazione dal biondo Robert Pattinson al moro Nhicolas, già ansiose di calarsi nelle disavventure dei due perseguitati piccioncini loro coetanei.

Anticipato dal tam tam pubblicitario di slogan allusivi (e anche spiritosi nella loro ridicolaggine) quali “There’s nothing hotter than a girl with brain” (“Non c’è niente di più eccitante di una ragazza col cervello”) o “Love means never having to say you’re undead“( “Amore significa non dover mai dire che sei un non morto”, scimmiottamento della più celebre frase tratta dal film Love Story, “Amare significa non dover mai dire mi dispiace”), eccovi servita la consueta trama trita e ritrita della storia d’amore che affronta – e ovviamente vince – ogni difficoltà, e che perpetua il mito, del tutto infondato e quanto mai anacronistico, del rapporto sentimentale dal sapore “cortese”, gentile, praticamente platonico.

In conclusione, Warm Bodies, un po’ come le pericolosissime favole Disney, è destinato solo a creare o perpetrare false aspettative nelle ingenue fanciulle pre e adolescenti, condannate, qualora credano a quanto proiettato sullo schermo, a rimanere estremamente deluse dalla realtà, considerando la società dell'”usa e getta”, anche e soprattutto sentimentale, nella quale viviamo.

Da vietare ai minori di 14 anni: che almeno loro si salvino.

Per il trailer italiano: http://www.youtube.com/watch?v=q6uPtd4rFSg

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