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Dante nel mirino di un quotidiano tedesco: “Non ha inventato nulla”

Dante nel mirino di un quotidiano tedesco: “Non ha inventato nulla”

Nella giornata del Dantedì una testata tedesca mette in discussione grandezza ed originalità del poeta contrapponendogli Shakespeare

Nel mirino di un quotidiano tedesco stavolta non ci finisce l’Italia del crimine ma addirittura Dante, che secondo il Frankfurter Rundschau “con la sua ambizione on ha inventato nulla”. Viene voglia proprio di rigiocarla, questa semifinale di Mexico ‘70 in salsa letteraria, a leggere ciò che scrive Arno Widmann nel giorno del Dantedì. Chi è costui? Si tratta del fondatore della testata e traduttore ufficiale. Fondatore che mette alla berlina “il piacere di giudicare e condannare” del poeta fiorentino. Insomma, a suo dire Dante sarebbe stato un moralista un pò bigotto neanche lontanamente paragonabile a Shakespeare.

Dante nel mirino: “Meglio Shakespeare”

E che i tedeschi chiamassero gli inglesi a far loro da sponda è già fatto eccezionale in sé. “L’amoralità di Shakespeare, la sua descrizione di ciò che è, ci sembra anni luce più moderno dello sforzo di Dante di avere un’opinione su tutto, di trascinare tutto davanti al giudizio della sua morale. Tutta questa gigantesca opera è lì solo per permettere al poeta di anticipare il Giudizio Universale, di fare il lavoro di Dio”.

La replica di Franceschini

Dante come setaccio stucchevole fra buono e cattivo dunque. E la replica su Twitter del ministro della Cultura Dario Franceschini è arrivata a stretto giro di posta e in sponda di citazione: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. A parere di Widmann l’Italia osanna Dante “perché ha portato la lingua alle altezze della grande letteratura. Si è costruito la lingua per la sua opera e da questa lingua è nata la lingua dei suoi lettori e poi dell’Italia”. A ben vedere una lettura quasi esatta se non fosse per i torni palesemente riduttivi, toni che riecheggiano anche quando Widmann ci imposta il ‘peccato originale’ degli studenti italiani di 60 anni fa.

Sponda a Brunetto Latini

“Si può dire che la prima poesia d’arte madrelingua italiana è stata scritta in provenzale. Brunetto Latini, maestro e amico di Dante, scrisse la sua enciclopedia chiamata Livre du Trésor in francese”. E la Commedia non sarebbe una trovata così originale, perché un mistico arabo l’avrebbe preceduta. Widmann in proposito cita a conforto della sua critica lo studioso spagnolo Asín Palacios nel 1919. E incalza sul fatto che gli studiosi italiani avrebbero sempre smentito questa lettura. Perché? “vedevano minacciata l’originalità del loro eroe. Si farebbe un’ingiustizia a Dante se si sottovalutasse la sua ambizione”.

L’amore ideale è “luterano”

Non va meglio, secondo il teutonico, per il tema dell’amore fra uomo e donna come ‘ascensore’ spirituale, e qui il capolavoro per brandizzare il concetto: quel tema non avrebbe avuto precedenti, ma sarebbe stato sviluppato molto meglio dopo “con Lutero e la Riforma”.