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Dati ISTAT, a ottobre in aumento occupazione e disoccupazione

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Diffusi gli ultimi dati ISTAT: a ottobre 2016 è stato registrato un aumento sia dell’occupazione, sia della disoccupazione. Disoccupazione in calo ad ottobre, secondo le rilevazioni dell’ISTAT. Rispetto al mese precedente, si è registrato un calo dello 0,1%, con un valore complessivo dell’1...

Diffusi gli ultimi dati ISTAT: a ottobre 2016 è stato registrato un aumento sia dell’occupazione, sia della disoccupazione.

Disoccupazione in calo ad ottobre, secondo le rilevazioni dell’ISTAT. Rispetto al mese precedente, si è registrato un calo dello 0,1%, con un valore complessivo dell’11,6%. Ma la notizia è accompagnata anche da quella relativa ad un calo del tasso di occupazione, che è sceso al 57,2%.

Dati non in contraddizione: in realtà è in crescita il numero degli inattivi

I due dati, all’apparenza contraddittori, possono coesistere tenuto conto dell’aumento del livello degli inattivi, pari a +0,2% ovvero al 35,1% totale.

“Il calo dell’occupazione”, hanno spiegato dall’ISTAT, “è determinato dai lavoratori dipendenti permanenti con un -0,3%, pari a 39 mila unità”. Si tratterebbe dei contratti a tempo indeterminato, per i quali si tratta “del secondo mese di calo dopo una crescita che proseguiva ininterrottamente da sei mesi, +1% pari a 115 mila unità da febbraio ad agosto”.

Risultano invece in aumento i contratti a tempo determinato (+0,3%) mentre il numero di lavoratori autonomi è rimasto costante.

Rivisto il dato tendenziale relativo al Pil: +1%. Valore più alto dal 2011

Nel complesso, comunque, l’occupazione risulta in calo rispetto al mese di settembre, mentre resta confermata l’andamento di crescita su base annua (+0,4% rispetto a ottobre 2015 per un totale di circa 175 mila unità).

In calo anche la disoccupazione giovanile (ovvero quella valutata fra i cittadini in età da lavoro e al di sotto dei 25 anni), che pure rimane molto alta, attorno ad un valore di 36,4%.

Risulta in aumento il Pil del terzo trimestre 2016, periodo in cui si è registrato un +0,3% rispetto al periodo precedente e un +1% su base annua. Rivisto quindi il dato tendenziale, passato da +0,9% a +1% (si tratta del valore più elevato dal 2011, quando si era registrato un +1,5% nel corso del secondo trimestre). Per ciò che infine riguarda la variazione acquisita, l’ISTAT ha rilevato un valore di +0,9%, in crescita rispetto alla precedente stima (+0,8%).