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David Bowie: curiosità sull’attore e cantautore britannico

David Bowie

Ecco alcune curiosità su David Bowie, uno degli artisti più eclettici e apprezzati nel panorama musicale.

Nel mondo della musica vi sono alcuni artisti che hanno lasciato un segno profondo e indelebile grazie ad alcuni brani memorabili, rimasti impressi nell’immaginario collettivo. Personaggi di fama mondiale capaci di attirare l’attenzione, oltre ad un forte apprezzamento da parte di pubblico e critica. Tra questi spicca certamente il cantautore inglese David Bowie.

David Bowie

David Robert Jones nasce a Londra, quartiere Brixton, l’8 gennaio del 1947, da Haywood Stanton Stanes, militare reduce dalla seconda guerra mondiale, e Margaret Mary Burns, impiegata presso una sala cinematografica. Il giovane David ben presto rimane affascinato dalla musica d’oltreoceano, soprattutto R&B, rock’n’roll e skiffle, con i dischi di Little Richard e Fats Domino. Idolo della sua adolescenza è Elvis Presley. Alla domanda posta da un insegnante su cosa volesse diventare da grande, risponde: l’Elvis britannico.

Un ruolo fondamentale per la sua crescita e formazione artistica lo ha avuto il ribelle fratellastro Terry Burns, avuto dalla madre da un precedente legame. Era solito ascoltare jazzisti di fama mondiale, oltre a dedicarsi alla lettura di scrittori beat. Un carattere difficile, dilaniato da una schizofrenia paranoide che lo costringe a trascorrere 15 anni rinchiuso in un reparto psichiatrico dell’ospedale Cane Hill di Londra. Qui trova la morte, suicidandosi nel 1985.

Nel 1970 sposa l’attrice Mary Angela Barnett, dalla quale ha un figlio, Duncan Zowie Haywood Jones. Dopo il divorzio convola a nozze con Iman Mohamed Abdumajid nel 1992, in unachiesa del centro storico di Firenze. Dalla loro unione nel 2000 nasce Alexandria Zahra. Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio, due giorni dopo il suo 69 esimo compleanno e l’uscita dell’ultimo album, Blackstar, muore in seguito all’aggravarsi di un male al fegato, dal quale cercava di curarsi da oltre un anno. Secondo alcune indiscrezioni, non ufficiali, l’artista sarebbe ricorso alla pratica dell’eutanasia.

David Bowie canzoni

Sono numerosi i brani che hanno segnato il percorso artistico del Duca Bianco, ponendolo trai migliori artisti della sua generazione. Tracce che hanno raggiunto un successo di critica e apprezzamento da parte del pubblico e della critica . Ecco alcuni dei suoi lavori più significativi.

Space Oddity

Tra le prime opere di maggior successo vi è Space Oddity, del 1969. Il brano è fortemente ispirato a 2001: Odissea nello spazio, di Stanley Kubric. La volontà dell’uomo di “conquistare” lo spazio è metafora di una condizione esistenziale fortemente solitaria e alienante.

I versi mostrano come l’astronauta, in procinto di essere schizzato via dalla Terrra, sia eccitato all’idea d compiera tale impresa. Dopo aver varcato i confini atmosferici ecco la cruda sentenza di fonte all’immensità dell’universo. Un isolamento del proprio io, con il pianeta dell’uomo miseramente piccolo e a far da sfondo un silenzio a dir poco assurdo. Una presunta solitudine che fa da contraltare alle bellezze infinite che osserva al di fuori dell’astronave

All The Madman

Anche la condizione del fratello è inevitabilmente fonte di ispirazione per Bowie. La seconda traccia dell’album The Man Who Sold the World, 1970, è dedicata alla sua condizione. I versi iniziali della canzone mostrano come il “manicomio” sia un edificio freddo e grigio. La preoccupazione per il familiare è forte, soprattutto alla luce di alcuni tratti del suo carattere presenti anche in Bowie, preoccupato anch’esso di poter cadere nella stessa sindrome. La follia, l’esclusione sociale, e in particolar modo la fuga dalla propria condizione esistenziale, sono argomenti molto cari al cantautore inglese. In alcune interviste rivela che “ le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza. Quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità, ma bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli”.

Heroes

Quasi certamente il pezzo più famoso di Bowie. Un lavoro intenso e profondo, teatro di una rinascita professionale e personale che lo salva dal tunnel della droga. Una crisi che lo stava conducendo lentamente alla morte, a detta di alcuni amici e artisti del periodo, quali John Lennon ed Elton John.

Il brano, pubblicato nel 1977, è una supplica disperata alla sua ragazza, alla quale chiede di non abbandonarlo e di non scegliere il percorso più facile. Il tutto con lo sfondo del Muro di Berlino, simbolo della guerra fredda caratterizzante il periodo e metafora tra i due amanti. Un successo mondiale, testimoniato dalla 46 esima posizione tra le 500 migliori canzoni di sempre redatta dalla rivista statunitense Rolling Stones.

Blackstar

E’ il primo estratto dell’omonimo e ultimo album del cantautore britannico, pubblicato sul finire del 2015. Un brano complesso, variegato, con sfumature rock, jazz ed elettroniche. Si può osservare un forse sentimento di distacco dall’uomo e dalla sua condizione esistenziale,di una rassegnazione forzata alla morte, con la vita paragonata ad una candela che lentamente va consumandosi. Una sorta di testamento, alla luce della malattia con la quale stava lottando durante le realizzazione di questo progetto.

L’ultima opera del Duca Bianco mostra come il suo talento non sia stato offuscato dal trascorrere del tempo. Ai Grammy Awards del 2017 trionfa nelle categorie Miglior canzone rock e Miglior interpretazione rock.

Velvet Goldmine

David Bowie è stato fonte d’ispirazione non solo nel campo musicale. Velvet Goldmine, film del 1988 diretto da Todd Haynes, illustra le sfaccettature del glam rock, genere molto popolare nell’Inghilterra dei primi anni settanta.

Il protagonista Brian Slade, interpretato da Jonathan Rhys Meyers, è ispirato a Bowie, figura cult del periodo glam di quel periodo. Non a caso il regista aveva intenzione di inserire all’interno della pellicola alcune delle sue canzoni . La proposta viene declinata dall’artista, reputando che il film mostrasse una visione della sua personalità travisata e snaturata. Questo era dovuto in parte ad alcuni riferimenti su una sua possibile condizione omosessuale.