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DDl concorrenza, quali sono i contenuti non graditi al premier Draghi

Ddl concorrenza Draghi

Con una mossa risoluta il presidente del Consiglio Mario Draghi si è rivolto ad Elisabetta Casellati chiedendo di procedere con il ddl Concorrenza.

Questi sono giorni cruciali per il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier con una lettera dai toni decisi destinata alla presidente del Senato Elisabetta Casellati ha richiamato i deputati all’ordine chiedendo che il ddl Concorrenza venga approvato in tempi celeri e comunque entro la fine di maggio.

Questo è quanto ha dichiarato: “Il governo, nel rispetto delle prerogative parlamentari, deve rappresentare che, senza una sollecita definizione dei lavori del Senato con l’iscrizione in Aula del provvedimento ed una sua rapida approvazione entro fine maggio sarebbe insostenibilmente messo a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr”, sono state le sue parole riportate da Andnkronos. 

Ddl concorrenza, un percorso lungo oltre 6 mesi 

Uno dei temi sui quali il premier Draghi ha puntato maggiormente l’attenzione è stato quello delle tempistiche. Dalla presentazione del disegno di legge avvenuta in Senato il 3 dicembre 2021 sono passati circa 6 mesi. I due passaggi successivi tra cui quello dell’assegnazione alla Commissione del Senato in sede referente sono avvenuti rispettivamente il 23 dicembre e il 25 febbraio. Infine, l’integrazione del disegno di legge con la proposta emendativa approvata in CdM. La richiesta a questo punto è che le operazioni di voto inizino in tempi brevi. 

I provvedimenti non graditi a Mario Draghi 

Quali sono i contenuti non graditi sui quali Draghi ha richiamato l’attenzione? Oltre al tema ampio delle tempistiche non è stata digerita dal premier la criticità delle concessioni balneari care in special modo alla base di centrodestra. Proprio riguardo a ciò il termine perentorio per il rinvio delle gare non deve andare oltre al primo gennaio 2024, termine che Lega e centrodestra vorrebbero portare oltre a tale periodo. Altro punto molto caldo è l’approvazione dei decreti delegati che deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre.