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Ddl Pillon: stop assegno per figli e assegnazione della casa

Simone Pillon

Il senatore della Lega Simone Pillon presenta un disegno di legge per riformare le regole della separazione quando ci sono i figli.

Il ddl Pillon approderà con ogni probabilità in aula già a settembre, e le nuove norme sembrano destinare a rivoluzionare il regime delle separazioni, pensato per tutelare maggiormente (ma non è detto che ci riesca) i padri divorziati che in questi anni sono stati sempre più spesso definiti come “i nuovi poveri”.

Ddl Pollin: no a genitori Bancomat

“Affido condiviso con tempi paritetici. In Italia solo il 6 per cento dei figli gode di entrambi i genitori con tempi paritetici o equipollenti dopo la separazione, contro il 68 per cento dei bambini svedesi” sottolinea su Facebook Simone Pillon, tra i promotori del Family Day ed oggi capogruppo della Lega in Commissione giustizia nel presentare il ddl “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”.

“Tempi equivalenti per chi lo chiede, tempi minimi di 12 giorni al mese: i figli si crescono di persona, non al telefono. – spiega infatti, anticipando alcuni dei punti della riforma – Mantenimento diretto dei figli: basta coi genitori Bancomat. Aiuto alle coppie incapaci di comunicare: la mediazione deve essere professionale e capace di mettersi al servizio delle coppie in crisi. Stop alla alienazione: i bambini non devono mai esser messi contro uno dei genitori”.

Stop assegno mantenimento

Tra i nuovi provvedimenti del ddl Pillon, l’obbligo per le coppie che decidono di separarsi a rivolgersi ad un “mediatore familiare”, con spese a carico di chi intende “sfasciare” la famiglia. A far discutere però soprattutto l’articolo del disegno di legge che prevede l’abolizione dell’assegno di mantenimento a favore del genitore meno capace economicamente. A Il Messaggero, Pillon anticipa infatti: “Non ci sarà più obbligo di versare soldi all’altro genitore, il mantenimento dei figli sarà un onere di entrambi che provvederanno in maniera diretta, come accade nelle coppie conviventi”.

“In caso non ci sia accordo tra i genitori o sia solo parziale, il testo specifica che sarà il giudice a stabilire il piano genitoriale sia per tempi e modalità della presenza presso ogni genitore, sia per il mantenimento diretto sulla base del costo medio dei beni e servizi per i figli, individuato su base locale in ragione del costo medio della vita come calcolato dall’Istat” puntualizza il senatore.

Tempo con i figli: stessi diritti

Nel testo di legge si precisa poi che il minore “ha il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici o equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale”. “Salvo diverso accordo tra le parti e salvo comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica dei figli – si specifica infatti – deve essere garantita alla prole la permanenza di non meno di 12 giorni al mese, compresi i pernottamenti, presso il padre e presso la madre”. In caso di difficoltà oggettive sono previsti “adeguati meccanismi di recupero durante i periodi di vacanza”.

“Vogliamo far sì – precisa Pollin sempre a Il Messaggero – che la separazione abbia il minor impatto possibile sulla vita dei figli. Quando i genitori sono conviventi non c’è uno dei due che è affidatario e l’altro che non lo è, ma entrambi si prendono insieme cura dei figli”.

Cambiano anche le regole per l’assegnazione della casa. “Il giudice – viene anticipato – può stabilire che il minore rimanga a vivere nella casa familiare e decidere quale dei due genitori debba vivere con lui, pagando al proprietario dell’immobile un indennizzo pari al canone di locazione computato sulla base dei correnti prezzi di mercato”.