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Ddl Zan, incognita emendamenti: il giorno della verità

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Oggi, 20 luglio 2021, è la giornata della verità per il Ddl Zan. Alle 12 scade il termine per gli emendamenti, che per ora rimangono un'incognita.

Oggi, 20 luglio 2021, è la giornata della verità per il Ddl Zan. Alle 12 scade il termine per gli emendamenti, che per ora rimangono un’incognita. I parlamentari dovranno passare dalle parole ai fatti e trovare una mediazione. 

Ddl Zan: è arrivato il giorno della verità

Fino ad oggi sono state dette numerose parole sul Ddl Zan, ma il giorno della verità è ufficialmente arrivato e gli atti parlamentari dovrebbero concretizzare quanto detto fino ad ora. Alle ore 12 scadrà il termine per presentare gli emendamenti per modificare il testo, che consentiranno di capire se esiste una volontà di mediazione. Si tratta di una mediazione che richiede della fiducia reciproca che in questo momento non sembra esistere. Ci sono state molte accuse reciproche. Per esempio Enrico Letta ha definito Matteo Salviniomofobo“. Matteo Renzi, leader di Iv, ha spiegato che “un compromesso è possibile sugli articoli 1, 4, e 7“, quelli che introducono il concetto di identità di genere, trattano la libertà di espressione e riguardano l’insegnamento anti-discriminazione nelle scuole. 

Ddl Zan: le parole di Renzi

Matteo Renzi ha spiegato che “un accordo è a portata di mano“, in quanto “la Lega, dopo mesi di ostruzionismo, ora si dice disponibile“. Il leader di Iv ha ammesso di non capire per quale motivo “Letta si sia messo di traverso“. Anche Salvini ha rivendicato l’invito al “dialogo“. Iv e Lega non hanno ancora chiarito alcuni contenuti delle loro proposte sui tre articoli indicati da Renzi. La proposta del leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia, è stata giudicata “un passo avanti” da Iv, respinta dal Pd e non è stata fatta propria dalla Lega. Il partito ha ribadito di voler introdurre una semplice aggravante comune per i reati di odio omotrasfobico. Probabilmente arriveranno emendamenti anche da Julia Unterberger, capogruppo delle Autonomie. “Personalmente voterei subito il ddl così come è, ma prendo atto che la destra non lo vota e per favorire un compromesso presenterò un emendamento sugli articoli 1, 4 e 7” ha dichiarato. Anche il socialista Riccardo Neincini presenterà un emendamento sull’articolo 4.

Ddl Zan: articolo 4 a rischio

L’articolo 4, introdotto dalla Camera su richiesta di Fi in commissione Affari costituzionali, al momento è quello più a rischio. Quando dovranno votare gli emendamenti si arriverà sicuramente ai nodi politici. Questi nodi si presenteranno più avanti, visto che mancano ancora molti interventi in discussione generale. Per i prossimi giorni, inoltre, l’Aula dovra votare prima alcuni decreti. “Chi è omofobo in Europa non può essere un credibile interlocutore in Italia” ha dichiarato Letta, ricordando che la Lega ha votato a favore dell’Ungheria di Orban e della sua legge anti Lgbt. “Non si può essere omofobi in Europa e poi voler dialogare con noi: è incompatibile” ha aggiunto Letta.