
Gli italiani che soffrono di cefalea sono circa 12 milioni, in prevalenza donne. L’International headache society, la Società internazionale per lo studio e la cura del mal di testa, ha individuato ben 150 tipologie diverse di cefalea, divise tra quelle primarie e associate. Ecco dieci consigli che possono aiutare a combattere e prevenire gli attacchi di cefalea.
1) Prevedere una colazione dolce: il mal di testa che si presenta nella tarda mattinata può essere provocato da un calo di zuccheri nel sangue. Sì allora ad un cucchiaino di zucchero aggiunto alla bevanda preferita;
2) Bere almeno 2,5 litri di liquidi, da distribuire nell’arco della giornata, in modo da evitare disidratazione e/o intossicazione da acqua;
3) Prediligere le cotture dolci: al vapore o al cartoccio, senza aggiunta di grassi. No a pietanze elaborate come ragù, timballi, bolliti di carne, fritture e verdure in padella con tanto olio, aglio e spezie;
4) Mangiare poco e spesso: lunghe ore di digiuno causano un calo glicemico che può dare origine al mal di testa;
5) Non esagerare con la caffeina: un caffè può fare bene, ma attenzione a non esagerare. Se assunta in eccesso, la caffeina può sviluppare dipendenza e favorire una cefalea da astinenza;
6) Moderare il consumo di tè nero, cioccolato, noci e formaggi stagionati, così come vanno evitati i dadi da brodo ricchi di glutammato monosodico;
7) Sbloccare le emozioni: ritmi troppo frenetici, senza mai una pausa, provocano un accumulo di tensione psico-fisica che favorisce le crisi e di emicrania. Lo stesso vale per la rabbia, la collera o le altre emozioni non sfogate;
8) Evitare l’alcol: può scatenare il dolore, soprattutto se si soffre di cefalea a grappolo, in particolare evitate il viso rosso, che contiene tiramina, ma anche le bibite ghiacciate;
9) Aerare spesso i locali in cui si permane a lungo: l’aria viziata provoca spesso un cerchio alla testa, anche il fumo e lo smog sono fattori scatenanti;
10) Fare attività fisica con buon senso: è fondamentale superare la pigrizia, ma attenzione anche al passaggio dall’inattività allo sforzo fisico intenso, poiché i bruschi aumenti di pressione arteriosa possono favorire la comparsa di mal di testa.