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Decreto Covid, premier Draghi in conferenza stampa: “Il Governo sta affrontando la pandemia con un approccio diverso rispetto al passato”

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Il premier Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa volta a illustrare agli italiani le nuove misure approvate con il recente Decreto Covid.

A partire dalle ore 18:00 di lunedì 10 gennaio, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa volta a illustrare ai cittadini i provvedimenti contenuti nel nuovo Decreto Covid approvato in Consiglio dei Ministri nella giornata di mercoledì 5 gennaio. L’evento è stato organizzato dopo giorni di polemica che hanno scosso l’Italia a causa dell’introduzione di misure come l’obbligo vaccinale per gli over 50 oppure la necessità di essere in possesso del Green Pass per accedere ai servizi.

Alla conferenza stampa, insieme al premier Mario Draghi, erano presenti il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi; il ministro della Salute, Roberto Speranza; e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Franco Locatelli.

Decreto Covid, premier Draghi in conferenza stampa: “Approccio diverso del Governo rispetto al passato”

Nell’inaugurare la conferenza stampa, il premier Draghi ha esordito rivolgendosi alla popolazione con le seguenti parole: “Buonasera a tutti e buon anno. Questa conferenza stampa ha al centro i primi provvedimenti di quest’anno, che dobbiamo affrontare con realismo prudenza ma anche con fiducia e soprattutto con unità. Il Governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po’ diverso rispetto al passato”.

Premier Draghi in conferenza stampa: “La scuola va tutelata, non abbandonata”

In primo luogo, Draghi si è soffermato sulla decisione del Governo di riaprire le scuole, affermando: Vogliamo essere cauti, molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici sociali e, soprattutto, gli effetti sui ragazzi e le ragazze che hanno risentito più di tanti altri delle chiusure dal punto di vista psicologico e dal punto di vista della formazione. Dobbiamo anche ricordare che la scuola è fondamentale per la nostra democrazia. Va tutelata, va protetta: non va abbandonata. Oggi è ricominciato l’anno scolastico e voglio ringraziare il ministro Bianchi, gli amministratori locali, i presidi, gli insegnanti per tutti gli sforzi che hanno fatto e che faranno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi”.

Il premier, poi, ha paragonato la situazione scolastica a quella di altri grandi Paesi europei che stanno affrontato una situazione pandemica analoga a quella italiana: “Le scuole hanno riaperto oggi, dopo Natale, proprio come quelle degli altri grandi Paesi europei come la Francia, la Germania, il Regno Unito. Nessuno di questi ha mai chiuso la scuola indiscriminatamente per un lungo periodo. Questi Paesi hanno una situazione pandemica simile alla nostra”.

Premier Draghi in conferenza stampa: “Approccio diverso possibile grazie alla vaccinazione”

Prima di lasciare la parola ai giornalisti e rispondere alle loro domante, il Presidente del Consiglio si è soffermato sul ruolo cruciale del vaccino anti-Covid nell’attuale contesto pandemico italiana, spiegando: “Il motivo per cui possiamo adottare un approccio diverso rispetto al passato è fondamentalmente uno solo: la vaccinazione. Quasi l’80% della popolazione italiana ha completato il ciclo di vaccinazione primario. Quasi il 40% ha fatto la terza dose. Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione ben precisa: gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Queste persone non vaccinate hanno una probabilità molto più alta di sviluppare la malattia e forme gravi della malattia. Quindi, un altro degli obiettivi di questa conferenza è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono ancora vaccinati a farlo e a farlo anche con la terza dose. Ringrazio, veramente di cuore, chi lo ha già fatto – e ha aggiunto –. Grazie alla vaccinazione, la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato. Nel 2021, abbiamo visto un numero di morti ancora tragicamente alto ma inferiore rispetto al 2020. Nonostante le tante riaperture, l’economia ha segnato una crescita del 6%, oltre il 6%, a fronte di un calo nell’anno precedente di quasi il 9%. Le politiche di questo Governo sono coerenti con questa strategia – e ha sottolineato –. Noi siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo vaccinale per tutta una serie di categorie professionali: dai sanitari alle forze di sicurezza, poi agli insegnanti, ora anche agli insegnanti universitari. La circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali soprattutto, ripeto, per l’effetto che ha sulla popolazione non vaccinata”.

Premier Draghi in conferenza stampa: “Non risponderò a domande sul Quirinale”

Infine, lasciando la parola ai giornalisti, il premier Draghi ha riferito il seguente monito: “Ultima postilla, non risponderò ad alcuna domanda che riguarda immediati futuri sviluppi, il Quirinale e altre cose”.

Decreto Covid, conferenza stampa: scuola

Premier Draghi, scuola: “DaD crea disuguaglianze, il ricorso generalizzato non è funzionale”

Tra le domande che sono state fatte dai giornalisti in conferenza stampa, soffermandosi ulteriormente sul tema della scuola, il premier Draghi ha dichiarato: “Tutto quello che abbiamo deciso si fonda su un dialogo con le Regioni, con gli enti territoriali, con i comuni che è stato ed è costruttivo ed è continuo. Alcune delle proposte riflettono veramente da vicino alcune proposte che sono state fatte dalle Regioni. Il Governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza e basta. Poi ci sono anche considerazioni di ordine pratico: insomma, ai ragazzi e alle ragazze si chiede loro di stare a casa, di non andare a scuola e poi la sera vanno in pizzeria o fanno sport tutto il pomeriggio. Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto ma, se chiudiamo tutto il resto, torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo. Non ci sono i motivi per farlo perché, come ho detto nell’introduzione, la situazione è molto diversa essenzialmente grazie alla vaccinazione”.

Il premier, inoltre, ha osservato: “La DaD, come dimostrato da diversi studi, genera disuguaglianze. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi che andranno in DaD nelle prossime settimane e, allora, andranno. Ma quello che bisogna respingere è un ricorso generalizzato alla didattica a distanza”.

Ministro Bianchi, scuola: “Stiamo operando con attenzione”

Subito dopo il presidente del Consiglio Draghi, è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha rivelato: “Il numero dei docenti sospesi perché assenti a partire dal 15 dicembre per più di quattro giorni senza motivazione cioè quelli che hanno deciso di non vaccinarsi, a oggi, rappresentano lo 0,72%. Vale a dire che il 99,28% dei nostri docenti ha deciso di vaccinarsi e questo dà il senso anche di responsabilità dei nostri docenti. Ad oggi, gli assenti perché positivi o in quarantena tra i docenti sono rispettivamente 3,6% e 2,4%: quindi, nel complesso, un 6% dei docenti è assente per questo motivo. Tra gli studenti, sono positivi il 2,2% mentre in quarantena sono il 2,3%: quindi siamo al 4,5%. Intanto, il 75% dei ragazzi dai 12-19 anni sono vaccinati con doppia dose mentre l’85% è vaccinato con prima dose. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dall’EMA, abbiamo cominciato a vaccinare anche i più piccoli. Siamo controllando le situazioni e le stiamo controllando perché abbiamo operato con attenzione”.

Infine, il ministro Bianchi ha osserva: “Il 3,07% dei Comuni hanno disposto ordinanze di chiusura: una situazione che non è, quindi, dilagata”.

Conferenza stampa Decreto Covid, il ministro Speranza: “Nuove misure sono un passo molto importante per l’Italia”

In merito alla mediazione politica e scientifica che ha poi portato al nuovo Decreto Covid approvato lo scorso 5 gennaio, è intervenuto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha precisato: “L’ultimo decreto fa fare un passo avanti molto importante. Abbiamo ormai raggiunto una percentuale assolutamente rilevante di vaccinati, l’89,41% degli over 12 hanno avuto almeno una dose. Restano non vaccinati poco più del 10% degli over 12, eppure questa piccola minoranza occupa due terzi dei posti in terapia intensiva e il 50% dei posti letto in area medica. L’obiettivo essenziale del Governo è provare a ridurre ancora l’area dei non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali”.

Il ministro Speranza, poi, ha anche riferito i seguenti dati legati alla campagna vaccinale contro il coronavirus in Italia: “Su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati. Riguardo i vaccinati con due dosi da più di 4 mesi, il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende a 1 quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro 4 mesi e col booster si va a 0,9, secondo un grafico Iss. Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite umane e se vogliamo favorire la ripartenza economica e sociale del paese la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati. E questa è una scelta che ha piena evidenza scientifica”.

Conferenza stampa Decreto Covid, Locatelli (Cts): “Nessuna voce dissonante rispetto alla misure adottate dal Governo”

Nel corso della conferenza stampa, poi, è intervenuto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), FrancoLocatelli, che ha smentito le presunte discordanze e polemiche scaturite all’interno dell’organo consultivo istituito il 5 febbraio 2020 per supportare il Governo rispetto alla pandemia.

A questo proposito, Locatelli ha asserito: “All’interno del Comitato tecnico scientifico non c’è stata alcuna voce dissonante rispetto alle misure adottate dal governo. Vi è stata una riunione il 7 e di fatto si è analizzata la situazione epidemiologica del Paese senza che si levasse una sola voce dissonante rispetto alle misure”.

In relazione all’importanza della vaccinazione e del booster, inoltre, il coordinatore del Cts ha ribadito: “Con la variante Omicron, il booster copre per l’88% e per il 65% nel caso di ciclo primario, in base ai dati che ci arrivano dal Regno Unito – e ha aggiunto –. È un messaggio non corretto quello secondo cui la variante Omicron sarebbeincapace di provocare una malattia grave: è meno pericolosa ma può provocare patologie gravi e anche fatali. Secondo uno7 studio riguardante il Sudafrica, i morti per la variante Omicron nel Paese sono stati 256, in larga maggioranza di over 60 a conferma di come il fattore età abbia una sua evidente incidenza”.

Decreto Covid, Draghi: “Conferenza stampa di oggi da considerare come un atto riparatorio”

Infine, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha concluso la conferenza stampa soffermandosi sulle critiche e sulle polemiche che sono scaturite in Italia dopo il silenzio del Governo che ha contraddistinto l’approvazione del recente Decreto Covid.

Il premier, dunque, ha dichiarato: “Questa conferenza stampa arriva come risposta alle critiche che il Governo e io in particolare abbiamo ricevuto per non aver fatto la conferenza stampa il giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto. Ci sono molti motivi di carattere più, come dire, circostanziale per cui è stata presa la decisione di non fare la conferenza stampa quel giorno. Secondo me, c’è stata anche da parte mia e di altri una sottovalutazione delle attese che tutti avevano per quella conferenza stampa, per cui mi scuso e vi prego di considerare questo come un atto riparatorio. Spero che sia stato adeguato”.