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Decreto Flussi: cosa c'è da sapere

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Il Decreto Flussi definisce il numero massimo di cittadini stranieri provenienti dai Paesi fuori dall'Unione Europea.

Il Decreto Flussi definisce il numero massimo di cittadini stranieri provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea. L’invio da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero, ma residente in Italia in maniera regolare, della richiesta di nulla osta per assumere regolarmente un lavoratore extracomunitario rappresenta l’avviamento dell’intera procedura. Infatti, all’interno del Decreto Flussi sono previste quote di ingresso che sono distinte tra quelle per lavoratori autonomi, stagionali e subordinati non stagionali. Il decreto prevede anche quote per convertire in lavoro i permessi di soggiorno che vengono rilasciati per motivi di studio oppure per la conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale in lavoro subordinato non stagionale.

Decreto Flussi: come ottenere il nulla osta?

La domanda per ottenere il nulla osta al lavoro è possibile presentarla andando sul portale servizi del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione. Sarà possibile fare domanda solo a partire dalla data indicata dal Decreto Flussi.

Come sono esaminate le domande?

Come informa Integrazionemigranti.gov.it gli addetti esamineranno le domande sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, tramite un’istruttoria coinvolgente l’Ispettorato Territoriale del Lavoro (che si occupa di verificare la validità delle condizioni contrattuali riportate nella domanda) e l’Ufficio Immigrazione della Questura. L’incarico di quest’ultima è verificare le condizioni di ammissibilità del lavoratore all’interno dello spazio di Schengen.

Cosa dovrà fare il lavoratore?

Dopo le verifiche opportune il nulla osta sarà valido per sei mesi a decorrere dalla data ufficiale del rilascio. In seguito, entro otto giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, il lavoratore extracomunitario dovrà presentarsi presso lo Sportello Unico che, una volta verificata la documentazione, consegnerà all’interessato il certificato di attribuzione del codice fiscale. Di conseguenza, il lavoratore dovrà sottoscrivere il contratto di soggiorno per lavoro e il modulo di richiesta per il permesso di soggiorno che sarà inviato alla Questura competente.