> > Decreto Genova, stanziati altri 20 milioni di euro

Decreto Genova, stanziati altri 20 milioni di euro

Decreto Genova, altri 20 milioni

Il decreto ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria di Stato. Il 22 ottobre verrà discusso alla Camera.

Con la bozza finale del decreto Genova, visionata e resa nota dall’Ansa, il governo ha stanziato altri 20 milioni di euro per la città. L’ordinanza del 20 agosto prevedeva un totale di 33,5 milioni, cifra che è stata “integrata di 9 milioni per il 2018 e 11 milioni per il 2019”, si legge nella bozza. Le risorse saranno ricavate dal Fondo per le emergenze nazionali e verranno stanziati dalla contabilità speciale intestata al Commissario delegato.

Cinque milioni per le imprese

Nel caso in cui la società Autostrade si dimostrasse inadempiente o in ritardo, sarà lo Stato ad anticipare la cifra necessaria attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale. La bozza del decreto Genova parla di una spesa autorizzata “di 30 milioni annui dal 2018 al 2019”. Un totale di 5 milioni sarà destinato agli aiuti alle imprese danneggiate dal crollo, ai professionisti, agli artigiani e ai commercianti con sede locale. A questi soggetti “è riconosciuta, a domanda, una somma fino al 100% del decremento del fatturato e nel limite massimo di 200 mila euro. I criteri e le modalità per l’erogazione delle somme, nel limite complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2018, sono stabiliti dal Commissario delegato”.

Nessun fondo per il Terzo Valico

Scomparsi dalla bozza del decreto Genova i fondi per il Terzo Valico dei Giovi. L’articolo 16 prevedeva inizialmente un’integrazione di 791 milioni rispetto ai finanziamenti già previsti. “Non è stato incluso per una questione che ha a che fare con la decretazione d’emergenza, che deve prevedere costi che riguardano attività immediatamente cantierabili”, ha spiegato a Radio 24 Edoardo Rixi, viceministro del Mit.

L’articolo 1

Persistono i dubbi su chi si dovrà occupare della ricostruzione, secondo quanto previsto dall’articolo 1. “Mi sembra che il decreto venga fatto per escludere gli enti locali“, ha dichiarato il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Mi dà l’impressione che il governo voglia gestire la situazione a Roma e non in Liguria. Ma va bene tutto, siamo laici, basta che si raggiungeranno i risultati”.

Il 22 ottobre il decreto verrà discusso alla Camera. L’inizio del voto parlamentare è previsto per martedì 23.