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Deep Web: cos'è e significato

Deep web

Il Deep Web è la parte borderline di quello che conosciamo come "internet". Proviamo a scoprirne di più e a capire quanto possa essere pericoloso

I più informati sanno perfettamente che Internet è un posto praticamente infinito in cui come nella vita umana anche in rete esiste una zona borderline che ospita tutto quello che deve essere nascosto, perchè illegale o per sfuggire a possibili censure. Questa zona si chiama deep web, italianizzato “profondo web” o, per meglio dire, “web invisibile”.

Contrapposizione del cosiddetto “surface web” – ovvero l’Internet che usiamo tutti i giorni, il deep web è la zona di Internet che viene volontariamente tenuta nascosta dai motori di ricerca. Alcune statistiche da parte di diversi analisti confermano che ad oggi il deep web è principalmente usato per il traffico illegale di droghe ed armi. Non mancano luoghi in cui è possibile comprare e vendere credenziali di carte di credito. Non solo, c’è compravendita anche di account di servizi online (tra cui soprattutto Amazon), informazioni riservate, dati personali e oggetti rubati, senza dimenticare le comunità di discussione che sono popolate dai produttori e dai consumatori di tali “merci” e dati. In pratica stiamo parlando di un mondo nel mondo, un quartiere alternativo e ai limiti dell’illegatità di una normalissima città dalla faccia più che rispettabile.

Non bisogna però dimenticare, oltre all’aspetto illegale, anche quello legato alla censura; il deep web è anche quel posto in cui dissidenti, sostenitori di cause sociali e contestatori possono scambiarsi accordi, informazioni e simili, sfuggendo agli occhi della censura e di bastian contrari anche scorretti. È quindi un luogo usato sempre più spesso – soprattutto da chi nel surface web sarebbe considerato “scomodo”. Il fine è quello di difendere la segretezza degli argomenti, l’identità di chi lo popola o addirittura, in alcuni casi, la stessa vita.
Non è possibile, infine, dare risposta precisa a possibili domande sulla grandezza del deep web; tuttavia le ultime analisi parlano di circa 400 miliardi di documenti complessivi, 100 volte il numero delle pagine web indicizzate da Google dell’Internet che usiamo tutti i giorni, ovvero quello “in superficie”.

Che cos’è il deep web

Andiamo a dare una definizione tecnica di deep web. Con il termine Deep Web si identifica tutta quella parte del Web non indicizzata dai classici motori di ricerca come Google. Un vero e proprio internet parallelo, ben distinto dal Clear Web che tutti noi conosciamo. Nessuno sa con certezza quanto sia grande realmente il Deep Web, ma diversi studi hanno provato a fare una stima teorica. Uno studio di qualche anno fa della Bright Planet, per esempio, ha stimato che la dimensione del web indicizzato da Google è meno del 1% del totale. Recenti studi della Journal of Electronic Publishing ipotizzano che sia 500 volte più grande del Clear Web. Parliamo quindi di milioni di pagine web, con innumerevoli contenuti, non indicizzate.

Adesso andiamo a scoprire la definizione di diversi termini: Deep Web, Dark Web e Darknet. Una prima domanda nasce spontanea: come mai queste pagine non vogliono essere indicizzate? Sicuramente perché in alcuni di essi, si può trovare tutto il peggio di internet: vendita di sostanze stupefacenti, armi, materiale pedopornografico, software pirata, furti d’identità, documenti illegali, oltre a una innumerevole quantità di truffatori, hacker e pirati informatici.

Ma andiamo con ordine. Il Deep Web come già detto è quella parte del web non indicizzato. Cosa contiene? Ecco alcuni esempi: nuovi siti non ancora indicizzati dai motori di ricerca; siti web aziendali privati; pagine dinamiche; risorse ad accesso diretto (no backlink); reti private o protette da autenticazione; server web con configurazioni “noindex”; contenuti illegali ed altro.

In questo mondo sommerso esistono poi dei sottoinsiemi. Questi sono delle reti virtuali private, alle quali si accede solamente tramite software specifici e appositamente configurati. Queste reti prendono il nome di Darknet. È proprio all’interno di queste Darknet che si trovano la maggior parte dei contenuti illegali e privi di ogni controllo. Tra le Darknet più famose citiamo: Tor (The Onion Router), I2P (Invisible Internet Project) e FreeNet.

Quando si parla del Deep Web, spesso lo si paragona ad un iceberg. La parte visibile, quella emersa, rappresenta il Clear Web. Questo è anche detto Surface Web, quindi in italiano potremmo tradurre “web in chiaro” o “web in superficie”, ovvero il web indicizzato. Sotto la superficie c’è il Deep Web, molto più grande. Ma non è visibile direttamente e non è rintracciabile dai classici motori di ricerca.

Di conseguenza arriva la seconda domanda. Perché voler entrare in questo “mondo sommerso”?! La maggior parte, siamo certi, sono spinti dalla curiosità di provare qualcosa di misterioso e inaccessibile alla massa. La voglia di esplorare ciò che non si conosce può essere una calamita per molti, ma bisogna stare attenti. In questo caso le insidie e i rischi sono elevati, specialmente per gli utenti meno esperti.

I principali rischi sono: accedere per errore o meno a contenuti illegali e quindi, punibile a norma di legge; essere vittima di attacchi diretti, quali attività di logging; aprire link malevoli che; veicolano malware o software di intrusione; essere tracciati o lasciare tracce riconducibili; essere scansionati da hacker o cracker; exitnode ostile, che potrebbe spiare dati trasmessi e informazioni personali (come password e dati di accesso); cadere vittima di truffe o phishing; possibilità di contrarre virus di vario tipo.

Tutti i link all’interno delle reti nel Dark Web sono potenzialmente a rischio. Citiamo il caso ad esempio della Silk Road. Stiamo parlando di un vero e proprio portale del commercio elettronico illegale. Questo sito fondato nel 2011, raggiungibile solo tramite la rete Tor, era specializzato nella vendita di stupefacenti, pornografia illegale e armi. Venne chiuso a più riprese dalla FBI. La sua avventura finì nel 2015 con l’arresto del suo fondatore, condannato per numerosi capi d’imputazione.

Come entrare nel deep web

La cosa incredibile è che accedere al Deep Web è semplicissimo: l’operazione non richiede alcuna conoscenza tecnico-informatica avanzata, ma il semplice download di un browser anonimo speciale: Tor. Questo browser, una volta installato, permette la navigazione anonima. Così si può avere l’accesso a siti che normalmente non potrebbero essere visitati. Infatti sono usati server proxy capaci di nascondere e rendere anonimo il nostro IP di navigazione. Com’è possibile? I siti con dominio .onion hanno un protocollo di navigazione particolare, basato sul Peer to Peer, che solo il browser Tor riesce a decodificare.

Inoltre tali siti .onion hanno url inusuali. Questi sono fatti apposta per non essere facilmente individuati (esempio: x55jdhjhjd7n.onion) e cambiano in continuazione. Non esistendo motori di ricerca nel Deep Web, individuare questi siti nascosti, senza conoscerne l’indirizzo esatto, è pressoché impossibile. Esistono dei siti e dei forum specifici che fungono da “aggregatori di link” del deep web. In parole semplici sono delle pagine che forniscono un elenco di domini .onion, ma sono per ovvie ragioni incomplete o non aggiornate del tutto. Chi non vuole farsi trovare, nel Deep Web, non diffonde certo la sua pagina. Per questo molti siti (soprattutto i più scottanti) è possibile conoscerli sono tramite passaparola.

Nel Deep Web, se si sa cosa digitare, si può trovare di tutto. Ci trovi versioni di Ebay dedicate alla vendita di droga e armi, banconote, passaporti e documenti falsi, manuali su come costruire bombe o su come cucinare la droga, persino killer a pagamento. Un vero e proprio mercato nero che si basa sulla moneta virtuale BitCoin: una valuta acquistabile esclusivamente su Internet, non gestita dalle banche, le cui transazioni sono ovviamente criptate e anonime al 100%. Ma il lato oscuro del web ospita anche e soprattutto attività legate alla pedo-pornografia e a video e contenuti legati a pratiche sessuali assolutamente illegali. Per questo motivo, navigarlo per curiosità (pur non rappresentando un reato) potrebbe farvi incappare in situazioni disturbanti o comunque rischiose. Non avrebbe senso nascondere ai motori di ricerca un sito con contenuti leciti? Non credi anche tu?

Ma il Deep Web ospita anche diverse community di persone che preferiscono rimanere anonime. Per esempio abbiamo hackers, terroristi, sette sataniche, organizzazioni segrete, Illuminati e tutto quello che può venirvi in mente. Vista la quantità di utenti abbastanza strani e pericolosi, è sempre consigliabile limitarsi a dare uno sguardo senza mai approfondire, stringere alcun contatto e, soprattutto, scaricare alcun file.

Il Deep Web, comunque, ha anche una valenza positiva. È un contenitore informativo ricco di documenti, di giornalisti freelance, di notizie che verrebbero altrimenti censurate dai media. Un esempio è stata la Primavera Araba, moltissimi attivisti nell’intento di restare anonimi comunicavano tra loro grazie al deep web! In molti paesi, dove la censura giornalistica e mediatica è a livelli alti, il lato oscuro del web ha portato una ventata di libertà.

Deep web links

Tra gli aggregatori di siti .onion, visitabili anche dal normale web, citiamo: onion.link, Hidden Wiki e Ahmia.fi. Esistono anche dei motori di ricerca consultabili esclusivamente tramite browser anonimi (come Tor), tra i migliori citiamo: Torch (consultabile all’indirizzo: http://xmh57jrzrnw6insl.onion/).

In particolare parliamo un attimo di Hidden Wiki: una sorta di Wikipedia (che di simile ha in pratica solo la facciata http://thehiddenwiki.org) che raccoglie alcuni dei siti web anonimi che si possono trovare nel Deep Web. Chiaramente c’è di tutto, anche contenuti illegali sui quali siete invitati a non cliccare. Hidden Wiki è inglese e non c’è possibilità di traduzione, perché in questo lato oscuro non ci sono i translator diGgoogle. Onion URL Repository (http://onion.is-found.org) e TorLinks sono siti molto simili ad Hidden Wiki.

Un giudizio complessivo? Non è affatto utile navigare nel deep web come “turisti” e i rischi sono molto di più rispetto alle possibilità. Questo articolo volto a spiegarvi il deep web serve solo a scopo informativo.