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Del Debbio: Quinta Colonna chiusa perché dava voti alla Lega

Paolo Del Debbio

Paolo Del Debbio sostiene che Mediaset gli ha tolto la conduzione di Quinta Colonna perché ha portato voti alla Lega e non a Forza Italia.

Paolo Del Debbio non ha ancora completamente digerito il fatto di non è stato riconfermato alla guida di Quinta Colonna, talk show cancellato dai palinsesti della nuova Rete4 che punta a diventare più generalista per fare concorrenza a La7. Il giornalista sottolinea però che il vero motivo è da ricercare nel fatto che la sua trasmissione avrebbe portato voti alla Lega alle ultime elezioni, e ciò non sarebbe piaciuto ai vertici di Mediaset. Pier Silvio Berlusconi ha assicurato che per Del Debbio ci sarebbero stati “nuovi progetti” ma il conduttore anticipa di essere stato in realtà già messo “in panchina”.

Del Debbio: sono in panchina

“Sapete, mi hanno messo in panchina perché dicono che con le mie trasmissioni davo troppo fiato alla Lega e poco a Forza Italia, e quindi ho fatto perdere le elezioni” spiega Paolo Del Debbio, nel corso della la convention “Vivaio Liguria” del governatore Giovanni Toti. Il giornalista, infatti, non è stato riconfermato alla guida di Quinta Colonna. Il talk show di Rete 4, nonostante i buoni ascolti della passata stagione, non è stato difatti riconfermato tra i programmi Mediaset della prossima stagione.

Il vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi aveva annunciato agli inizi di luglio, quando sono stati presentati i nuovi palinsesti, che “con Paolo del Debbio stiamo lavorando a nuovi progetti”. Per il momento, però, al conduttore non sembra essere stato ancora proposta una alternativa a Quinta Colonna. Del Debbio però interpellato sull’argomento lascia intendere come qualcuno voglia “vendicarsi” per il fatto di aver aumentato con la sua trasmissione i consensi del partito di Matteo Salvini.

“Non faccio nomi ma già sono in panchina” assicura infatti il giornalista, domandando poi retoricamente: “Mi volete fuori del tutto?”. Il conduttore non si dice però convinto del fatto che”un programmino riesca a far perdere le elezioni” perché altrimenti sarebbe una specie di “mostro”. “Ma quando si perde bisognerebbe guardare al proprio interno e non bisognerebbe cercare fuori” chiarisce quindi, come riporta Tvblog.it. “Io me ne fotto: – puntualizza quindi il giornalista – ho 60 anni e non ho più niente da dimostrare. Mi vogliono o non mi vogliono: non me ne frega più niente”.

Foa? Era meglio qualcun’altro

La Commissione di Vigilanza Rai questa mattina, mercoledì 1 agosto, ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente della tv di Stato, anche grazie ai non voti di Forza Italia che ha deciso di schierarsi con il PD, fortemente critico sul nome del giornalista. Pur difendendo la grande professionalità di Foa, anche Paolo del Debbio aveva mosso qualche critica sulla scelta di Lega e M5S.

Sempre dal palco della convention “Vivaio Liguria”, l’ex conduttore di Quinta Colonna sottolinea infatti: “Non mi stupisce che chi governa voglia mettere come presidente Rai uno dei suoi. È sempre stato così, non è che prima lo scegliesse la minoranza”. “Certo, – sottolinea – magari ci si sarebbe aspettato qualcos’altro, ma la politica ha sempre fatto così”. Il giornalista quindi precisa: “L’ideale per la Rai è che si scelga un amministratore delegato e un direttore generale capaci di fare televisione e trovare pubblicità”.