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Gli strascichi delle elezioni della due giorni 3-4 ottobre 2021 sono evidenti anche in seno alla maggioranza del governo guidato da Mario Draghi. Durante il Consiglio dei ministri, volto a parlare della riforma del fisco, si è registrata l’assenza della Lega.
Delega fiscale, cosa non va nel governo Draghi
Le elezioni amministrative hanno messo in luce, soprattutto nelle grandi città, come la Lega non abbia gestito al meglio alcune situazioni territoriali, soprattutto nei grandi centri. Nonostante le rassicurazioni sulla tenuta del governo, il partito del Carroccio ha chiesto a Draghi di mettere dei paletti ad alcune questioni, da qui l’idea di disertare il Consiglio dei ministri.
Delega fiscale, la decisione della Lega e il commento di Draghi
L’argomento della bozza sulla delega fiscale, tematica che trova qualche opposizione da parte di Matteo Salvini e del partito che rappresenta, è la conseguenza dell’abbandono del ministro Massimo Garavaglia dal tavolo tecnico. “Il Carroccio avrebbe approfondito la bozza sulla delega fiscale, che contiene anche la riforma del catasto“, avrebbe commentato Garavaglia prima di andare via. Sta di fatto che il voto è arrivato senza poter contare sui ministri della Lega. Nel frattempo Draghi ha dichiarato che chiederà al Carroccio motivazioni in merito alla scelta di non partecipare al Cdm.
Delega fiscale, la posizione del Carroccio
Salvini è successivamente intervenuto per esprimere la propria idea in merito. La richiesta dei leghisti è quella di accelerare su temi come opportunità di lavoro, nonché la revisione del reddito di cittadinanza. Sul tema delle tasse il leader è categorico. “La gente dal governo si aspetta risposte concrete, dunque meno tasse e nessuno pensi di rivedere il catasto o aumentare l’Imu“, ha concluso Salvini.