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Delitto di Samarate, Alessandro Maja pensava che la famiglia spendesse troppi soldi

Alessandro Maja

Secondo quanto raccontato da alcuni conoscenti, Alessandro Maja era ossessionato dai soldi e convinto che la famiglia spendesse troppo.

Alessandro Maja, secondo quanto riportato da alcuni conoscenti, era ossessionato dai soldi e convinto che la sua famiglia spendesse troppo, tanto da arrivare a pensare ad una strage familiare.

Delitto di Samarate, Alessandro Maja pensava che la famiglia spendesse troppi soldi

Alcuni conoscenti della famiglia Maja hanno spiegato al quotidiano Il Corriere della Sera, che Alessandro era ossessionato dai soldi e pensava che la sua famiglia spendesse troppo. L’architetto ha brutalmente ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia. Poi si è scagliato contro il figlio Nicolò, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Di Circolo di Varese. L’uomo, che ha tentato di suicidarsi, è stato ricoverato all’ospedale di Busto Arsizio, da cui è stato dimesso per essere trasferito nel carcere di Monza. Secondo quanto riportato dal Corriere, l’uomo avrebbe spesso avuto scatti d’ira per cose futili. Secondo i conoscenti, i litigi in casa erano dovuti ai soldi e alle spese. Era ossessionato dal fatto che moglie e figli potessero sperperare denaro e faceva spesso riferimento al fatto che la sua azienda, con la pandemia, aveva subito conseguenze economiche che, secondo l’ultimo bilancio depositato, non sembravano esistere davvero.

L’uomo verrà interrogato

Nella giornata di oggi, venerdì 6 maggio, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Durante l’interrogatorio con il sostituto procuratore, Alessandro Maja non ha risposto alle domande. I vicini di casa hanno raccontato a Fanpage.it che, dopo aver commesso la strage, è uscito dalla sua villetta e ha iniziato a gridare di “esserci riuscito” e di essere “un mostro“.