> > Denise Pipitone oggi: gli aggiornamenti sulla sua scomparsa

Denise Pipitone oggi: gli aggiornamenti sulla sua scomparsa

Denise Pipitone

La storia di Denise Pipitone è conosciuta da tutti, ormai: a 3 anni è stata rapita e portata via dalla sua mamma. Ma ancora oggi non si ha un colpevole.

La scomparsa

E’ il 1 settembre 2004. Ci troviamo a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. E’ mezzogiorno e Denise Pipitone, una bambina di soli 3 anni, sta giocando tranquillamente davanti la sua casa. Sua madre, Piera Maggio, è in casa che sta preparando il pranzo. Mette in tavola il cibo ed esce per richiamare in casa sua figlia, ma aprendo la porta di casa aprirà la sua vita all’incubo di ogni madre: ha perso sua figlia. La piccola Denise non è più in giardino e non è da nessun’altra parte. Ma chi, in pieno giorno e in un paesino di provincia, poteva mai passare di lì e rapire una bambina di 3 anni? A che scopo prendere proprio Denise Pipitone? Sono domande a cui tutt’ora si cerca una risposta, perché nonostante le ricerche di mamma Piera la piccola Denise non è stata ritrovata e non si sa ancora chi può averla mai rapita.

Le ricerche

Tutt’ora in internet potrete trovare il sito cerchiamodenise.it. Il sito si apre con la descrizione di Denise Pipitone al momento del rapimento: capelli castani, 98 cm di altezza per 16 kg di peso, le orecchie forate da entrambe le parti e un graffio sotto l’occhio sinistro. Ma dopo 13 anni dalla sua scomparsa sulla home del sito, oltre le foto della piccola Denise, ci sono anche le ricostruzioni fatte dai Carabinieri: un tentativo di immaginare come potrebbe essere Denise adesso, per aiutare chi può averla avvistata a riconoscerla. Sempre nella pagina iniziale del sito un appello diretto proprio alla piccola: “Ciao Denise, è a te che ci rivolgiamo, se visitando questo sito, ti sembra di riconoscerti, o alcune foto, canzoni ti sembrano familiari, ti preghiamo di metterti in contatto con noi. L’Amore è Speranza, e noi ci crediamo… Attendiamo con Amore il tuo ritorno!” Ma l’amore non basta e mamma Piera è logorata dai numerosi processi.

La sorellastra

Dopo un periodo iniziale in cui le ricerche delle forze dell’ordine puntavano esclusivamente al ritrovamento della bambina, si è passati a una fase in cui bisognava trovare chi poteva aver rapito Denise Pipitone. Che la bambina si fosse allontanata di sua spontanea volontà è da escludere, soprattutto per il lungo tempo che passava senza trovarne traccia. Ma anche trovare qualcuno che avesse motivo e occasione per rapirla non era facile. Alla fine l’unica indagata risulta Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise. Lei e la bambina, infatti, erano entrambe figlie di Piero Pulizzi, ma con madri diverse. Secondo le indagini Jessica e sua madre Anna Corona portavano entrambe molto odio nei confronti della piccola Denise. Forse l’invidia per essere ricoperta dall’affetto del padre, che Jessica voleva tutto per sé, può aver spinto la ragazza – all’epoca 17enne – a rapire la sorellastra.

Le indagini

Si fecero le prime ipotesi e le prime indagini. Jessica effettivamente aveva mostrato sempre odio nei confronti di Denise Pipitone e il giorno del rapimento di trovava a 500 metri di distanza dalla casa di Denise. La ragazza, infatti, si trovava al mercato poco distante, quindi in teoria avrebbe avuto modo di avvicinarsi velocemente alla casa, attendere che la bambina fosse sola e portarla via con sé. Per questo motivo è stata a lungo tempo – ed è tutt’ora – l’unica indagata, insieme a sua madre Anna e al suo fidanzato dell’epoca Gaspare Ghaleb. La madre le sarebbe stata complice nel rapimento e Gaspare avrebbe ostacolato le indagini, coprendo con delle bugie l’operato della fidanzata. Ma queste, purtroppo, sono risultate delle ipotesi insufficienti. Delle supposizioni molto valide, ma che non costituiscono delle prove tangibili, degli indizi effettivi. Piera Maggio ha sempre mantenuto il suo sospetto nei confronti di Jessica, ma anche se non dovesse trattarsi di lei pretende la giustizia che le spetta.

I processi

Nel dibattimento di primo grado nel Tribunale di Marsala, il 27 giugno 2013, Jessica Pulizzi venne ritenuta innocente e per questo venne assolta dalle accuse di rapimento. Vi fu un secondo processo a Palermo con la Corte d’Appello il 2 ottobre 2015, ma anche in quel caso le prove erano inconsistenti e per questo Jessica venne assolta. Arrivando nel 2017, un nuovo processo alla Corte di Cassazione ad aprile ha confermato quanto detto nei processi precedenti, inoltre per Gaspare Ghaleb il reato di ostacolo alle forze dell’ordine è entrato addirittura in prescrizione. Una nuova sentenza della Corte d’Appello di questi giorni ha ribadito ancora una volta che l’invidia di Jessica e il suo trovarsi nei pressi della casa di Denise Pipitone non costituivano prove effettive per testimoniare la sua colpevolezza. Mamma Piera, affranta, aspetta di poter leggere ne dettaglio i verbali di quest’ultima sentenza per poter dire di essere o meno d’accordo con i giudici, ma c’è una cosa che non la fermerà di sicuro. Per i giudici dell’ultima Corte d’Appello il destino di Denise resta sconosciuto. Ma può una madre davvero arrendersi davanti a tutto questo?

(Ma altri pericoli si celano tra le persone scomparse: “I latitanti d’Italia: chi sono i più famosi ed i più ricercati“)