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Denise Pipitone, ex pm Angioini: "Qualcuno l'ha salvata, un nucleo le voleva fare del male"

Denise Pipitone pm angioini

Secondo l'ex pm Angioini un nucleo familiare voleva fare del male a Denise Pipitone, che sarebbe stata salvata e rapida da un secondo gruppo.

L’ex pm Angioini ha affermato che Denise Pipitone sarebbe stata rapita da due diversi gruppi di persone: ci sarebbe stato un primo intervento di soggetti che le volevano fare male alla bambina e un secondo che, “immediatamente avvisato, sarebbe corso a individuare dov’era l’avrebbe presa e l’avrebbe portata via per proteggerla dal male fisico“.

Denise Pipitone, parla l’ex pm Angioini

La dichiarazione è giunta in una telefonata mandata in onda durante Pomeriggio Cinque, in cui il magistrato che si occupò del caso della bimba di Mazara del Vallo scomparsa il primo settembre 2004 ha dichiarato che “essendo emersi più indizi, anche una pluralità di indizi nei confronti di altre persone, sempre dei due nuclei familiari, il nucleo Corona e il nucleo Pulizzi, l’unica ipotesi investigativa che ne tenga conto in maniera ragionevole è che un nucleo familiare le voleva far del male e qualcuno l’ha salvata“.

Maria Angioni ha spiegato che ci sarebbe stato un primo intervento di persone che, mosse da risentimento, volevano fare male alla bambina. Il secondo, immediatamente avvisato, sarebbe invece corso a individuare dov’era Denise, l’avrebbe presa e l’avrebbe portata via per proteggerla dal male fisico. Già nei giorni scorsi la donna aveva avanzato l’ipotesi che la piccola potesse essere stata rapita da due diversi gruppi di persone.

Denise Pipitone, pm Angioini: “Tante persone coinvolte”

Però chiaramente anche questo secondo gruppo non avrebbe avuto intenzione di denunciare il primo, e si sarebbe fatto giustizia da solo“, ha aggiunto. A suo dire tante persone avrebbero messo lo zampino in questa vicenda e Battista Della Chiave sarebbe un teste attendibile dal punto di vista processuale.

Denise Pipitone, ex pm Angioini: la lettera anonima

Intanto continuano le indagini sul caso dopo che l’avvocato di Piera Maggio ha ricevuto una lettera anonima e che il suo autore ha contattato la trasmissione televisiva dicendo di “sapere da 17 anni” ma di “non aver parlato prima per paura“. Secondo quanto appreso l’anonimo, che nella lettera parla delle fasi successive al sequestro di Denise e fa riferimento anche ad alcuni testimoni oculari, dice di essere “sicurissimo al cento per cento di quello che ho visto“.