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Il caso di Denise Pipitone: un'impronta riapre le indagini

Denise Pipitone

Nuovi indizi per il caso Denise Pipitone: delle impronte di una piccola mano possono appartenere alla bambina rapita nel 2004.

Il caso

E’ dall’inizio di settembre 2004 che Denise Pipitone è scomparsa. Una bambina di soli quattro anni scompare nel nulla, sicuramente rapita. Ma da chi? All’inizio le indagini si orientano verso Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina. L’accusa è avallata da delle registrazioni, intercettazioni ambientali prese nei pressi del motorino della ragazza, in cui si sentono degli uomini parlare del rapimento di Denise. Le voci nella registrazione appartengono a persone legate alla ragazza? E’ un’idea sua? Per anni il processo andato avanti con Jessica come sola indiziata, ma nel 2015 si è arrivati alla conclusione del processo con un nulla di fatto. Jessica viene assolta per l’inconsistenza delle prove presentate. Ma Piera Maggio, madre della bambina, non riesce ad arrendersi e, soprattutto, non riesce a credere nell’innocenza di Jessica. Ora ha trovato nuove prove e spera che la possano condurre alla fine delle ricerche.

A Mattino 5

Piera Maggio, madre di Denise, e il suo avvocato, Giacomo Frazzitta, sono stati ospiti della trasmissione Mediaset Mattino 5. Il motivo della loro presenza lì era l’annuncio di nuove prove trovate riguardanti il caso della sparizione di Denise Pipitone. Federica Panicucci, conduttrice del programma, chiedendo all’avvocato Frazzitta delle novità sul caso ha potuto appurare che intendono far riaprire il caso per mettere a fuoco delle prove che in passato furono sottovalutate. Uno dei punti su cui intendono focalizzarsi è il rifiuto di Anna Corona di far controllare la sua casa, mentendo anche su quale piano si trovasse la sua abitazione. Ma soprattutto, grazie al ricontrollo dei dati raccolti del 2004 fatto dalla giornalista Agnese Virgillito, voglio insistere su delle impronte che furono sottovalutate. In un luogo “in cui non dovrebbero esserci” furono trovate impronte di una bambina. L’avvocato Frazzitta non ha potuto rivelare di più per preservare i dati dell’indagine, ma pare che nel 2004 queste impronte furono scartate dall’indagine, mentre potrebbero rivelarsi fondamentali.

Nuovi indizi

Come ipotizza anche l’avvocato stesso, probabilmente la tecnologia dell’epoca non avrebbe potuto comunque aiutare a scoprire di chi fossero quelle impronte. Certo è che se si riuscisse ad appurare che quelle impronte erano proprio di Denise Pipitone non solo si potrebbe avanzare con il processo, ma soprattutto con le indagini per arrivare al colpevole o i colpevoli. Nel parlare delle impronte, infatti, Frazzitta non ha potuto specificare molto, ma ha detto che si trovavano in un luogo in cui non avrebbero dovuto esserci perché la bambina si sarebbe trovata in compagnia di persone a lei sconosciute. Che si tratti del posto dove è stata portata subito dopo il rapimento? O potrebbe essere addirittura il luogo dove è stata nascosto a lungo. Purtroppo delle risposte certe si avranno solo dopo aver proseguito con le indagini, il che sarà possibile solo se verrà accolta dal tribunale la richiesta di Piera Maggio di far riaprire il caso. E’ sempre una sofferenza prolungare tanto a lungo dei processi per rapimento o omicidio, ma dev’essere ancora più dura per una madre che ha perso sua figlia.

(Una nuova tragedia ha coinvolto un’altra bambina. Vedi “Dimenticata per ore in auto, muore bimba di 16 mesi“)