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Derubavano preziosi da salme al cimitero: 15 ai domiciliari

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A Torino sono stati arrestate 15 persone accusate di avere sottratto dai feretri di un cimitero preziosi e denti d'oro. Sono ai domiciliari.

A.f.c. Torino spa, società che gestisce i Servizi Cimiteriali, ha denunciato 31 persone accusate di avere spogliato i cadaveri dei preziosi posti all’interno dei feretri al cimitero Parco. Gli “sciacalli” sono sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, distruzione e soppressione e sottrazione di cadavere, ricettazione, concussione.

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Salme derubate al cimitero

Le indagini erano partite nell’ottobre 2016 grazie alla A.f.c. Torino. La società che si occupa della gestione dei Servizi Cimiteriali cittadini aveva scoperto che diverse attestazioni di esumazione ed estumulazione (cioè le operazioni di recupero dei resti a dieci anni dalla sepoltura in terra e a quarant’anni da quella in loculo) erano state falsificate. Proprio grazie ai permessi falsi, alcuni supervisori del cimitero Parco di Torino hanno sottratto denti d’oro e gioielli dalle bare percependo anche un contributo illecito di indennità. Alcuni operatori cimiteriali avrebbero inoltre percepito ingenti somme di denaro da privati per lo svolgimento delle attività del loro ufficio.

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Altri reati hanno riguardato le procedure successive all’estumulazione. Esse prevedono che, se i cadaveri sono scheletrizzati, le ossa vengano riposte nell’ossario comune, oppure in cellette dove possono essere contenuti i resti di altri parenti con spese a carico della famiglia. Se invece il cadavere non si è ancora decomposto, è obbligatoria la cremazione con i costi a carico di A.f.c.. I necrofori ricevevano invece un’indennità aggiuntiva di 20 euro a testa per tale operazione, spesso portata avanti ingiustamente, poiché, come dimostrato dai controlli effettuati, quasi sempre i cadaveri erano scheletrizzati.

I carabinieri di Torino hanno raccolto le prove necessarie a incriminare i necrofori. Tra queste, un filmato che immortala un indagato mentre consegna denti d’oro al ricettatore. Sono state inoltre visionate le immagini di un operatore del cimitero mentre organizzava una grigliata vicino ai tumuli, usufruendo di un barbecue che impestava il cimitero con l’odore di carne.

Le forze dell’ordine, durante le perquisizioni degli spogliatoi degli operatori del cimitero, hanno per di più rinvenuto all’interno degli armadietti degli indagati gli oggetti preziosi sottratti dalle tombe.

Quindici degli incriminati sono stati fermati la mattina del 12 marzo 2018 e condannati agli arresti domiciliari. “Aspettavamo da mesi la chiusura dell’indagine, ora finalmente possiamo agire”, ha affermato l’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune di Torino, Marco Giusta.