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“Desiderare un figlio non è una prerogativa femminile, ma fa parte dell’essere umano”

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A proposito di maternità e/o paternità, vorrei richiamare la vostra attenzione su un evento che qualche anno fa ha suscitato scalpore per molti e rifiuto e disgusto per alcuni. Sto parlando del caso di Thomas Beatie, il transessuale “gino-androide” americano che, dopo essersi sottoposto all...

thomas beatie

A proposito di maternità e/o paternità, vorrei richiamare la vostra attenzione su un evento che qualche anno fa ha suscitato scalpore per molti e rifiuto e disgusto per alcuni.
Sto parlando del caso di Thomas Beatie, il transessuale “gino-androide” americano che, dopo essersi sottoposto all’intervento di mastoplastica riduttiva e aver assunto dosaggi ormonali a base di testosterone, decise con la compagna Nancy di avere un bambino. Tra i due fu Thomas Beatie a sottoporsi all’ inseminazione artificiale a causa di un endometriosi che aveva colpito la compagna in età giovanile che non le avrebbe permesso di portare avanti una gravidanza.
«Sono transgender, legalmente uomo e sposato con Nancy», dichiarava Thomas in un’intervista per una rivista americana. “La voglia di un bambino è stata più forte di tutti gli ostacoli che gli si sono presentati davanti: quando abbiamo deciso di avere un figlio, i nostri familiari sono rimasti choccati mentre molti medici ci hanno respinto. Per i vicini eravamo una coppia normale, ora non lo siamo più», continua, “«desiderare un figlio non è una prerogativa femminile, ma fa parte dell’essere umano». E ancora: «La gravidanza è una sensazione incredibile. Nonostante la mia pancia cresca giorno dopo giorno, io mi sento uomo e quando mia figlia nascerà, io sarò il padre e Nancy la madre».
Durante il periodo di gestazione, Thomas ha rilasciato numerose interviste per riviste e per trasmissioni televisive. In una di queste raccontò della sua triste infanzia: la madre si suicida quando aveva dodici anni, decide di cambiare sesso all’età di ventiquattro anni e infine il rifiuto a sottoporsi all’ intervento di riattribuzione chirurgica di genere attraverso l’ asportazione degli organi sessuali, “perché la paternità è sempre stato uno dei miei sogni ed ero cosciente che prima o poi avrei voluto avere un figlio”.
Nel caso di Thomas potremmo parlare di transessualismo secondario, che insorge per lo più in età puberale in genere a seguito di eventi particolarmente stressanti quali, lutto, maturazione puberale o mancata accettazione della propria omosessualità.
Dal canto suo, la compagna Nancy aveva alle spalle un precedente matrimonio e due figlie, le quali però hanno da subito dichiarato che la vita di coppia della madre con Thomas era esemplare e che la sorellastra avrebbe avuto “genitori meravigliosi”. Di fronte alle polemiche suscitate da molti americani, Thomas affermava che “la gente deve accettare perché tutti gli esseri umani hanno diritto a decidere se avere figli biologici”.

Forse l’amore così come la procreazione non hanno regole universali ma sono l’espressione di un sentimento puro, nudo, incondizionato, coraggioso, generoso, fragile e imperfetto, da destinare esclusivamente ad un figlio.