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Despacito censurato in Malesia: "E' osceno"

Despacito

Il governo della Malesia ha censurato la hit dell'estate 2017 "Despacito", definendo osceno il testo. "Despacito" è comunque la traccia più ascoltata di tutti i tempi sulle piattaforme di streaming con 4,6 miliardi di riproduzioni.

In Malesia, il governo ha deciso di censurare la canzone “Despacito”, hit dell’estate 2017, dalle radio e tv statali del Paese. La decisione è stata preso in seguito ad una denuncia pubblica che ha giudicato osceno il testo.

Despacito: la censura in Malesia non arresta il grande successo

Nonostante la notizia della censura della canzone in Malesia, il tormentone estivo “Despacito”, di Luis Fonsi e Daddy Yankee, è la traccia più ascoltata di tutti i tempi sulle piattaforme di streaming con 4,6 miliardi di riproduzioni. Lo ha annunciato Universal Music Latin Entertainment: “Despacito” ha battuto il precedente record, che apparteneva a Justin Bieber con la sua canzone “Sorry” (4,38 miliardi di riproduzioni). La terza posizione è invece occupata da Ed Sheeran, la cui “Shape of You” è stata ascoltata per 4,07 miliardi di volte.

Ma il grande successo di “Despacito” è dovuto anche al cantante Justin Bieber, il quale ha partecipato ad un remix della canzone. Alla notizia del record che ha raggiunto la canzone, Fonsi ha reagito così: “Lo streaming è un connettore per il pubblico di tutto il mondo e ha aiutato la mia musica a raggiungere ogni angolo del pianeta. E’ veramente un onore sapere che ‘Despacito’ è ora la canzone più ascoltata in streaming della storia”. Al fianco di Luis Fonsi festeggia anche Daddy Yankee, che è il primo artista latino a guidare lo streaming di Spotify, grazie in parte proprio al successo di “Despacito”.

Per quanto riguarda la notizia della censura in Malesia invece, i cittadini locali potranno comunque ascoltare in forme alternative la hit dell’estate, poiché la censura non riguarda le stazioni private , YouTube e le piattaforme di streaming, che hanno contribuito al successo della hit. Nonostante ciò, il ministro della Comunicazione Salleh Said Keruak ha esortato anche le stazioni radio private a non riprodurre la canzone.