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Dessì del M5S paga 7€ di affitto in casa popolare, è bufera

Dessì

E. Dessì, candidato al proporzionale per il Senato della Repubblica per il M5S paga un canone d'affitto irrisorio di 7 euro al mese.

Il candidato al Senato E. Dessì è sotto la lente pubblica dello scandalo. Durante la trasmissione di La7, Piazzapulita molti dei suoi altarini sono stati portati alla luce. Dapprima la scandalosa foto che lo ritrae con Domenico Spada, arrestato per usura. Una foto imbarazzante per il candidato di Frascati, alle porte di Roma, ma imbarazzante soprattutto il M5S. Non è neanche il recente post sull’account Facebook di Dessì che è sotto l’occhio della bufera del pubblico. Post che descrive come per la terza volta sia stato costretto a picchiare dei ragazzi rumeni. A far esplodere la bufera è la scoperta dell’irrisorio canone d’affitto che il candidato al collegio 3 Lazio paga mensilmente: solo 7 euro al mese. Non solo paga solo 7 euro in una casa popolare di proprietà del Comune di Frascati, ma pare si sia dichiarato anche nullatenente (stando a quanto riportato da Piazzapulita).

Una vera e propria pietra d’inciampo e d’imbarazzo per i M5S, specie per la candidata alla presidenza della Regione Lazio del Movimento, Roberta Lombardi.

Dessì e il M5S

Malgrado la bufera mediatica la Lombardi difende il proprio candidato strenuamente. Trova miserabile il tentativo di definire Dessì un picchiatore e un affiliato degli Spada. Colpire qualcuno nell’ambito della vita privata è una strategia che denota una seria mancanza di contenuti. Stupido è stato certo riferire certe cose sui social media, dove le parole possono essere distorte da chi legge. Ma quel che maggiormente interessa alla Lombardi è che Dessì faccia chiarezza sulla questione del canone d’affitto. La chiarezza e la trasparenza sono più preziose di ogni cosa e il caso dell’affitto del candidato di Frascati sta sollevando opacità intollerabili al Movimento.

Anche Di Maio e Di Battista hanno chiesto chiarezza sulla vicenda. Di Maio, in quanto capo politico sta già facendo il necessario per tutelare il Movimento. Ha annunciato che tutti gli accertamenti verranno effettuati sul caso. Se quanto emerge dai media dovesse trovare riscontro, si procederà all’espulsione. Serve solo del tempo per scoprire cosa davvero accadrà. Dunque Di Maio è propenso per la linea dura.

Anche Di Battista chiede chiarezza sul caso, facendo notare come ancora non sia emerso nessun genere di reato. Ha poi spiegato come sia normale la prassi all’interno del M5S di indagare sui propri affiliati quando emergono elementi poco chiari o possibili notizie di reati.